venerdì 11 marzo 2011

Perle di conoscenza informatica

Oggi correggo compiti di informatica. Non posso esimermi dal condividere alcune frasi ed affermazioni dei miei studenti, che mi hanno infinitamente aperto gli occhi. Ho imparato nuove cose che non sapevo. Ho anche imparato un nuovo modo di comunicare, non più basato su affermazioni chiare e ben definite, ma attraverso suggestioni diagonali e riferimenti subcoscienti.

Eccone alcune, in ordine sparso… [in corsivo e tra parentesi quadre i miei commenti]

  • Il sistema operativo time sharing utilizza interattivamente il processore ed è sviluppato dalla tecnica della multiprogrammazione.
    [forse è uno di quegli esercizi di enigmistica in cui bisogna riordinare le parole per ottenere una frase di senso compiuto]
  • I flip flop danno ordine alle operazioni perché sono coordinati da un unico clock, se sono sincroni.
  • L’unità di output svolge tutto ciò che è richiesto.
    [devo ricordarmi di chiedere all’unità di output di fare le pulizie a casa mia]
  • [Le librerie dinamiche] sono librerie software che vengono caricate dinamicamente in fase di esecuzione, invece di essere collegate esteticamente a un eseguibile in fase di compilazione.
    [per la serie, se decidi di copiare, fallo almeno da chi scrive in maniera leggibile]
  • [L’immagine ha la massima dimensione di] 0,08 pixel.
    [è la nuova generazione del “retina display” di Apple, probabilmente]
  • La codifica fixed point è utilizzata per rappresentare numeri reali con virgola fissa.
    [hai studiato su un generatore di tautologie, probabilmente]
  • Le librerie statiche si incastrano le cose una dentro l’altra e tutti i programmi sono registrati anche nella RAM.
    [un po’ come i LEGO, quindi, ed in più mi registrano i programmi TV? ma quali saranno “le cose”?]
  • Al trasduttore T arriva un dato che non è né digitale né virtuale.
    [forse non è neppure vegetale… ma si può definire una cosa per negazione?]
  • Le librerie dinamiche sono librerie che permettono la modifica dei dati al loro interno.
    [quali dati?]
  • Il sistema operativo time sharing è un sistema operativo che svolge le sue operazioni in un determinato lasso di tempo.
    [tutto il resto, ovviamente, vive fuori dal tempo]
  • Le librerie dinamiche sono librerie dentro le quali le stringhe non sono fisse.
    [perfetto, abbiamo trovato il modo per localizzare in modo automatico un programma in più lingue diverse!]

Ora dobbiamo tutti ritirarci a meditare, per meglio assimilare tutte queste nuove (e talvolta rivoluzionarie) nozioni.

4 commenti:

  1. credo che traslando il concetto purtroppo non è solo un problema della cultura informatica ma più in generale una difficoltà congenita di unire parole in modo che mantengano fra loro giusti rapporti e forniscano la visione di insieme voluta . altrimenti non si spiegherebbe come è potuta nascere e spaziare nella lingua parlata ( e qualche volta non solo) la parola attimino

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  2. concordo sulla crescente difficoltà non solo di comporre frasi di senso compiuto, ma --peggio-- capire se ciò che si ha scritto abbia senso o meno.
    Riguardo alla parola "attimino", invece, credo che faccia parte di un meccanismo inflazionario (quando una parola perde il suo significato originario, se ne conia un superlativo: visto che al cinema sono tutte "star", quelli più importanti sono "superstar").

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  3. Certo, da chi dice "si ha scritto" è difficile assimilare lezioni sulla difficoltà di comporre frasi di senso compiuto.

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  4. @Marco: hai ragione, è la cattiva abitudine a non rileggere ciò che si è scritto, di cui purtroppo anch'io sono affetto.
    Propongo di coniare la "Variante di Marco alla legge di Murphy": «Per ogni post sulle storpiature linguistiche, sarete inevitabilmente destinati a compiere almeno una storpiatura.»

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