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giovedì 5 settembre 2013

Marciapiedi puliti… magari con l’ironia?

Condivido questo interessante volantino comparso in molte vie della cittadina ligure dove ho passato la vacanza, affisso su vari muretti e pali.

Condivido al 90% il senso della campagna e gli ironici attacchi contenuti nel volantino. Come sempre succede, l’inciviltà di una minoranza di trogloditi si riflette sulla serenità della maggioranza di cittadini educati. [Il 10% che non condivido è la frase finale: il problema è di educazione e civiltà, non di politica o amministrazione].

Ce la potrà fare la chiave ironica a recuperare un barlume di civiltà e responsabilità nei trogloditi? O si sentiranno ancora più superiori, vantandosi dell’impatto (anche comunicativo) che la loro arroganza riesce ad avere?

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mercoledì 7 agosto 2013

Non troppo sensitivo

Il bello di utilizzare un ampio parcheggio pubblico in prossimità delle ferrovie è che vi si sbizzarriscono i più diversi e multiformi volantinatori. Sì, quelli che appicciano al vostro parabrezza un piccolo foglietto colorato, pubblicizzando servizi di scarsa utilità.

Non ho fatto statistiche, ma a naso direi che i volantini più frequenti sono quelli relativi alle agenzie di prestiti (altrimenti detti strozzini), poi seguono le nuove aperture di locali (outlet e palestre in primis). Per la prima volta ho invece trovato qualcosa di originale (qui riprodotto in fronte e retro).

giuseppe-sensitivo

Ovviamente “originale” non vuol dire “interessante”, infatti il mio interesse per la categoria dei (sedicenti) sensitivi è puramente antropologico (non tanto per loro, quando per i clienti).

Ed il nostro caro Giuseppe è talmente poco interessante che, nel proprio volantino non è neppure stato in grado di scrivere qualcosa di diverso nel retro rispetto al fronte. Ha talmente poco da dire che lo dice due volte. Ed ovviamente è superiore a qualsiasi forma di grammatica o punteggiatura.

Merita ovviamente una menzione speciale la scritta in piccolo, di traverso, sul fronte del volantino: “Non gettare a terra, rispetta l’ambiente” (punteggiatura mia). Ovviamente il 20% dei volantini cadono a terra per via del vento, il 50% vengono gettati con stizza da chi li ritrova, il 29% vengono affettuosamente raccolti e depositati nel più vicino cassonetto, mentre l’1% viene scannerizzato ed utilizzato in qualche blog. Se fosse realmente sensitivo, lo saprebbe.

Chioserei, piuttosto, “Non distribuire questa schifezza, rispetta le persone”.

lunedì 13 maggio 2013

Evasori senza ritegno

Molto si parla di paradisi fiscali, fuga di capitali, ed altri mezzi e mezzucci utilizzati dagli evasori di professione per scaricare il costo dei loro illeciti guadagni sul resto della società.

Ovviamente il tutto è possibile grazie ad una rete di agenzie, banche, società di servizi, di intermediazione, e di inscatolamento cinese che permette di gestire e trasportare i capitali in modo non tracciabile.

Tutto questo si sapeva. E, chi voleva, sapeva dove e come trovarlo.

Mi sono però un tantino irritato nel vederlo addirittura pubblicizzato. Giorni fa su LilnedIn mi sono imbattuto su questo banner:

Where to run from Cyprus? Click here for free consultation on offshore bank accounts and companies.

Si tratterebbe di una società che pubblicizza il servizio di apertura di conti offshore ed aziende offshore. Per scopi assolutamente legali e cristallini, ovviamente!

L’unica mia speranza di vendetta è che non si tratti di una vera società di consulenza, ma di una truffa “alla nigeriana” in cui ti rubano i dati ed i soldi e poi spariscono. Sarebbe un piccolo acconto del contrappasso dovuto.

venerdì 10 maggio 2013

Amanti degli animali

La relazione tra umani ed animali può essere la più disparata. Parliamo di gatti.

C’è chi si riempie la casa di gatti.

C’è chi ogni sera esce a portare cibo ai gatti.

C’è chi compra libri sui gatti.

C’è chi si riempie il profilo facebook di foto di gatti (catsbook).

E poi c’è chi…

Per favore il gatto cercate di tenerlo a casa vostra - Grazie

Questo gentilissimo biglietto è approdato qualche tempo fa nella mia buca delle lettere. Ovviamente è anomimo (voi lo firmereste?).

Rimane solo da precisare che la casa in questione è in un paese di provincia, circondata da altre case, tutte con giardino, e che nel vicinato circolano almeno 10 gatti. E non capisco che danno possa fare una gattina di circa un anno, piccola taglia ed indole tranquilla, per di più sterilizzata.

venerdì 21 dicembre 2012

Blackout improvviso dalle lunghe conseguenze

Recentemente sono stato a Bologna, pernottando in un piccolo ed essenziale hotel.

Come spesso accade in Italia, nella struttura non vi era un servizio di Wi-Fi utilizzabile. Neppure a pagamento (altra brutta abitudine italiana): non vi era proprio.

Ed ovviamente sul sito dell’hotel la cosa non è detta chiaramente… si parla in modo ambivalente di connessione internet veloce in camera, ma non si capisce a cosa si riferisca.

Non è grave, ciascun albergatore si regola come crede. Ma essere presi in giro dà un po’ fastidio, visto questo cartello in bella vista sul bancone della reception.

causa improvviso blackout elettrico, la rete wi fi non è disponibile, ci scusiamo per il disagio

Il cartello recita che la rete wi fi non è disponibile a causa di un improvviso blackout elettrico.

Ma di cosa?

In tutto l’hotel la corrente c’è (ascensori, camere, luci, … funzionano a dovere). Ed un blackout, anche se improvviso, dura poco… e quando termina, tutto riprende a funzionare. Eh già, anche gli access point wi-fi riprendono a funzionare.

E non ditemi che è successo qualche guasto proprio pochi minuti fa, che non è stato ancora possibile riparare (ciò lascerebbe intendere l’«improvviso» nel testo): avete avuto tutto il tempo di preparare il cartello, che ha tutta l’aria di essere lì in permanenza…

Evidentemente, la relatività ristretta ci ha giocato uno scherzetto: la velocità della luce, per l’energia elettrica, viaggia molto più velocemente delle onde Wi-Fi…

lunedì 5 dicembre 2011

Animali domestici inconsueti

Non entrano in casa, non disturbano di giorno, eliminano zanzare ed altri insetti, non abbaiano né miagolano né emettono versi nello spettro udibile.

Non ci avevo mai pensato, ma sembra proprio che i pipistrelli siano animali domestici ancora più semplici da gestire dei pesci rossi…

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Peccato che l’opuscolo divulgativo “un pipistrello per amico” non sia consultabile senza acquistare la casetta.

lunedì 6 giugno 2011

Ma ci vuole un bel coraggio…

…a farsi vedere in giro, dopo le notizie delle ultime settimane. Ma forse è solo una infelice scelta dei tempi. E dei temi.

Ecco il manifesto visto oggi a Caluso:

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Forse manca il sottotitolo della presentazione. Potrei suggerire: «Tagli e Corruzione».

sabato 26 marzo 2011

RFI Chivasso: percorsi intelligenti (1)

Vorrei parlare di un luogo per me di transito quotidiano: la stazione ferroviaria di Chivasso. E vorrei condividere alcune domande la cui risposta, nella mia dichiarata ingenuità, francamente mi sfugge. In particolare vorrei concentrarmi sul layout dei percorsi pedonali.

In parole povere: la strada più breve per arrivare ai binari. Ciò che vi racconto è facilmente misurabile e verificabile sulla mappa di google da cui ho ricavato queste immagini.

La stazione (p.zza Garibaldi) è dotata di un vicinissimo parcheggio (via Ceresa, evidenziato in rosso), accessibile a modico prezzo (€7,00 al mese per gli abbonati) e comodo per raggiungere i binari (evidenziati in verde):

Parcheggio e stazione

La domanda è semplice: un amministratore pubblico o un gestore dell’infrastruttura, se vuole agevolare gli utenti della ferrovia, come provvederà a collegare il parcheggio ai binari? Si vedano tre percorsi possibili:

Percorsi possibili tra parcheggio e binari

Il percorso verde (nel rispetto dei fabbricati esistenti) è il più ovvio ed il più breve. Si entra nell’area di stazione, si attraversa un cortile, si imbuca il sottopassaggio dal lato Nord (binario 5), e risale al binario voluto. E ciò era realmente possibile, diversi anni fa.

Poi ‘qualcuno’ si deve essere accorto della semplicità e banalità della soluzione, ed ha deciso di sbarrare l’accesso al cortile da via Ceresa. Sicuramente ci saranno state motivazioni di sicurezza, di controllo degli accessi, ecc ecc, e da un giorno all’altro quello che era un cancello spalancato si è trasformato in un cancello chiuso con apertura telecomandata. Pedoni: stop.

Ai pedoni non rimane che il percorso giallo: prosegui su via Caluso, sali le scale del sovrappassaggio, lo percorri, ne scendi le scale, costeggi il fabbricato di stazione, entri in stazione, imbuchi il sottopassaggio, ti rechi al binario, e finalmente risali. Ad occhio e croce il doppio della lunghezza, il doppio del tempo e il triplo delle scale (perché quelle del sovrappassaggio sono decisamente alte).

Tutto ciò in piena [dis]applicazione di un banale principio: un servizio verrà utilizzato in misura proporzionale alla sua utilità e comodità d’uso. Davvero non vi erano soluzioni per mettere in sicurezza il percorso verde?

Ma c’è di più: diverse persone, a sprezzo del pericolo e della propria incolumità personale, sceglievano di percorrere la “variante” rossa al percorso giallo. Alla base del sovrappassaggio sceglievano di scavalcare la bassa staccionata (tra l’altro non troppo ben raccordata) ed evitare il faticoso sali+ridiscenti, risparmiando minuti preziosi. E ciò conferma quanto il percorso giallo sia innaturale e sgradito agli utenti, tanto che molti preferiscono la scomoda (e rischiosa) operazione si scavalco piuttosto che il percorso ufficiale.

Ma sicuramente l’occhio attento del ‘qualcuno’ di cui sopra se ne sarà reso conto. Ed anziché riconoscere il legittimo interesse degli utenti a fruire agevolmente della struttura, e magari facilitare (allargandolo, ufficializzandolo, proteggendolo) il percorso rosso, decide invece di sbarrare anche questo. Ecco infatti come appare il “punto di scavalco” da qualche giorno:

Grata anti-scavalco

In un modo francamente maldestro ed antiestetico, è stata apposta una nuova grata in ferro per dissuadere ed impedire l’operazione di scavalco anche ai più temerari scalatori urbani.

Solo noi italiani possiamo realmente anteporre ipotetici problemi di sicurezza rispetto alla fruibilità dei servizi pubblici. Quali sono le alternative? Basta guardare ad alcuni esempi fotografici svizzeri (dalla figura 1.15 in avanti) oppure altri esempi tedeschi.

Ma la pensata più geniale deve ancora arrivare: il nuovo binario 6… alla prossima puntata.

sabato 12 marzo 2011

Creatività e sozzura

Chi compie quotidianamente il tragitto Porta Susa – Politecnico ha osservato, come me, tutte le fasi della trasformazione delle OGR da una serie di costruzioni abbandonate all’attuale sede della mostra per Italia 150. Ma di questo parlano già tutti i mezzi di informazione.

Attrezzo di lavoro trasformato in pattumieraUn po’ meno nota, e sinceramente più triste, è la storia di uno degli strumenti delle lavorazioni metalmeccaniche, che è stato esposto insieme ad altri reperti sul marciapiede a fianco delle OGR stesse.

Difficile per me capire quale fosse la funzione originaria di questo reperto industriale (qualcuno può aiutarmi?), ma è evidentissimo l’utilizzo che la creatività dell’italiano medio vi ha immediatamente attribuito.

Mancano 5 giorni all’apertura della mostra, per cui qualcuno certamente (?) si occuperà di svuotare la pattumiera improvvisata e ripulire il terreno circostante. Ma posso assicurare che nei passati 2 mesi, dalla prima comparsa del “cestino”, alle prime cartacce timidamente posate, fino al copioso accumularsi di ogni tipo di imballo e rifiuto, nessuno si è mai curato della cosa.

E dire che quotidianamente in quel cantiere lavorano un centinaio di persone (come si può dedurre dal numero di auto e furgoni in divieto di sosta sui marciapiedi). Nessuno ha visto niente, neppure per scomodarsi a fare una chiamata all’AMIAT.

domenica 7 marzo 2010

Non posso più

Non posso più lamentarmi quando qualche studente, o collaboratore, non rispetta più una scadenza.

Da questo week-end, la prassi ufficialmente legalizzata di fronte a qualsiasi mancanza è di auto-giustificarsi, scrivendosi da soli una nuova norma che ridefinisca i termini della consegna.

Dovrò, evidentemente, adeguarmi a questo nuovo andazzo, anche se richiede uno stravolgimento di molti dei valori con cui sono cresciuto.

venerdì 5 marzo 2010

Ci mancava ancora la ruota

Ieri mattina ho notato per la prima volta l’ennesimo risultato del cattivo gusto che affligge un certo filone della pubblicità, secondo il quale ogni spazio possibile deve essere lottizzato con immagini, loghi e messaggi promozionali.

Stanno iniziando a circolare dei taxi in cui la pubblicità è scritta sulle ruote (qui un esempio), su un pannello circolare che (immagino con un sistema di contrappesi) rimane sempre orientato correttamente, anche mentre la ruota gira.

Mi ricorda un vecchio romanzo di fantascienza che lessi anni fa, L’uomo che vendette la luna, in cui per raccogliere soldi si ipotizzava che l’intera faccia visibile della luna potesse essere usata come spazio pubblicitario.

Speriamo di non arrivarci mai…