lunedì 17 giugno 2013

Tempo laterale sinistro

La fotografia che segue non ha nulla di speciale, non è altro che un (inguardabile) programma televisivo della mattina, fotografato sull’apparecchio TV in una camera d’albergo.

Immagine televisiva

A ben guardare, però, c’è una curiosità in basso a destra. Una scritta che a prima vista non si nota, ma che al secondo sguardo genera perplessità.

Meglio ingrandire per vedere meglio…

8 Minuti Sinistra

A questo punto immagino che i vostri riflessi condizionati, allenati da anni di Settimana Enigmistica consumata in gioventù, siano già al lavoro per decodificare l’arcano significato dei “Minuti Sinistra”.

Molto simile ad un Quesito della Sfinge, ci chiediamo se le maiuscole siano rilevanti alla soluzione dell’arcano, oppure se esistano anche i Minuti Destra, e nel caso anche quelli Alto e Basso, tanto per capire il contesto. Oppure rispolveriamo i quaderni con gli appunti di fisica moderna, visto che probabilmente c’entrerà il continuum einsteiniano, in cui i concetti di spazio e tempo si mescolano e si intrecciano.

Ma ovviamente non è nulla di così complesso. I nostri amici giapponesi della Toshiba (o i loro sottocontraenti chissà dove…) si sono fidati di uno zoppicante traduttore automatico per riportare in italiano il testo, che originariamente doveva essere un ben più sensato “8 Minutes Left”, ossia 8 minuti mancanti [alla fine del programma].

Ovviamente non possiamo dimostrarlo al 100%, visto che Google Translate è un bersaglio mobile, ogni giorno cambia. Ad esempio, oggi, per curiosità, “8 minutes left” viene tradotto come “8 minuti a sinistra”. Invece, stranamente, “8 Minutes Left” (con le maiuscole) fornisce come traduzione un quasi perfetto “8 minuti dalla fine” (io avrei usato ‘alla’).

lunedì 10 giugno 2013

Leggere l’etichetta

analisi-todrink-alenia

Durante l’ultima lezione tenuta nella sede di Corso Francia (Alenia) del Politecnico, in bagno ho notato questa etichetta.

Certamente fa piacere constatare che l’acqua che scorre nei bagni sia potabile (lo spero, la prendono dall’acquedotto…) e naturale (perché, invece, l’acqua artificiale cos’è?).

Curioso che l’etichetta si premuri di specificare che l’acqua analizzata è quella di corso Duca degli Abruzzi, visto che siamo ad oltre 4km di distanza.

Ci vuole anche un po’ di allenamento per leggere i dati, visto che i “valori limite” sono talvolta limiti superiori e talvolta intervalli di valori. E che i numeri frazionari sono scritti talvolta con il punto (7.3) e talatra con la virgola (6,5). E che speriamo che il simbolo ‘\’ in μS\cm indichi la stessa cosa di μS/cm.

Ma a parte questi peccati veniali, sui quali potrete giustamente incolparmi di eccessiva pignoleria, possiamo tranquillizzarci e consolarci con il fatto che le analisi sono state svolte proprio dal Centro Ricerche Smat. Lo sappiamo che i risultati migliori si ottengono quando il controllore ed il controllato coincidono, vero?

venerdì 7 giugno 2013

Ad abundantiam

Luogo: stazione FS (anzi RFI) di Chivasso.

C’era una volta una macchinetta obliteratrice per i biglietti ferroviari. Vecchia. Rumorosa. Farraginosa. Spesso rotta.

Arriva la modernità: ora ci sono i pass contactless, i biglietti elettronici, gli abbonamenti con microchip, ed altre diavolerie moderne, per cui si sostituiscono le vecchie obliteratrici con dei nuovi catafalchi elettronici.

Ma come si fa con la manutenzione? tra guasti meccanici, problemi elettronici, atti di vandalismo, si dovranno studiare degli interventi più capillari (essendo un prodotto nuovo e più complesso, il tasso di guasto è destinato ad aumentare rispetto alle vecchie faccio-un-timbro-con-l’ora-corrente).

La soluzione non è investire in manutenzione. Non è neppure investire in qualità. Come è ben noto da tempo, è molto più semplice e conveniente investire in quantità piuttosto che in qualità.

Et voilà:

2013-05-31 08.46.19

Non una, signori, non due, ma ben tre macchinette nel raggio di 150cm.

Non credo che nella stazione di Chivasso ci sia mai un traffico tale da richiedere l’uso contemporaneo delle tre macchine. Tanto più che sono talmente vicine che sarebbe materialmente impossibile avere tre file di persone.

No, piuttosto sono lì perché, se una o due fossero guaste, ce ne sarebbe almeno una funzionante.

La ciliegina sulla torta? Le obliteratrici poste sui binari sono state del tutto rimosse e non sostituite.

lunedì 3 giugno 2013

Euro-Origami

Nessuno affiderebbe la riparazione del proprio lavandino ad una persona che non fosse in grado di dimostrare la competenza nella materia idraulica.

Chissà perché, invece, tutti affidano le traduzioni dall’italiano all’inglese al primo che capita, incuranti della qualità del risultato.

Come al self-service del benzinaio:

bank_notes_small

A parte il “bank notes”, che raramente si usa, e che sarebbe più corretto scrivere senza lo spazio (anche per non confonderlo con le “note sulle banche”), la vera chicca è nell’ultima riga.

Credo di avere delle serie difficoltà ad inserire una banconota in modo che entrambi i lati siano rivolti verso l’alto. A meno di non ricorrere ad un complesso origami, oppure disporre delle banconote di Möbius, che però non passano dalla fessura.