venerdì 7 giugno 2013

Ad abundantiam

Luogo: stazione FS (anzi RFI) di Chivasso.

C’era una volta una macchinetta obliteratrice per i biglietti ferroviari. Vecchia. Rumorosa. Farraginosa. Spesso rotta.

Arriva la modernità: ora ci sono i pass contactless, i biglietti elettronici, gli abbonamenti con microchip, ed altre diavolerie moderne, per cui si sostituiscono le vecchie obliteratrici con dei nuovi catafalchi elettronici.

Ma come si fa con la manutenzione? tra guasti meccanici, problemi elettronici, atti di vandalismo, si dovranno studiare degli interventi più capillari (essendo un prodotto nuovo e più complesso, il tasso di guasto è destinato ad aumentare rispetto alle vecchie faccio-un-timbro-con-l’ora-corrente).

La soluzione non è investire in manutenzione. Non è neppure investire in qualità. Come è ben noto da tempo, è molto più semplice e conveniente investire in quantità piuttosto che in qualità.

Et voilà:

2013-05-31 08.46.19

Non una, signori, non due, ma ben tre macchinette nel raggio di 150cm.

Non credo che nella stazione di Chivasso ci sia mai un traffico tale da richiedere l’uso contemporaneo delle tre macchine. Tanto più che sono talmente vicine che sarebbe materialmente impossibile avere tre file di persone.

No, piuttosto sono lì perché, se una o due fossero guaste, ce ne sarebbe almeno una funzionante.

La ciliegina sulla torta? Le obliteratrici poste sui binari sono state del tutto rimosse e non sostituite.

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