giovedì 19 settembre 2013

Tripla negazione

Il marketing, si sa, trascende.

Il linguaggio del marketing, in particolare, trascende ogni regola logica, grammaticale, matematica o fisica.

mondovicino-poster

Questo non è altro che uno dei tanti manifesti (rigorosamente in formato 200x150, e rigorosamente replicati in decine di copie) con cui vi potete imbattere in uno dei vari outlet, in questo caso quello monregalese.

Il contenuto semantico è, come sempre, quasi nullo e del tutto prevedibile: sconti, offerte, opportunità, vantaggi, e permutazioni più o meno casuali di queste parole abusate ed autoreferenziali sono ciò che ci possiamo aspettare in ogni outlet d’Italia.

Ma il diavolo, anche questa volta, abita nei dettagli, e si manifesta non appena cerchiamo di analizzare il significato della dichiarazione (presumibilmente) più interessante: l’entità dello sconto.

mondovicino-dettaglio

Innanzitutto la definizione di “sconto” è una riduzione del prezzo. Pertanto uno sconto del 10% comporterà una riduzione del costo di un bene. Ma uno sconto negativo? Se la matematica non ci abbandona, uno sconto negativo corrisponde ad un incremento del prezzo. Addirittura, uno sconto del –50% significa gonfiare di una volta e mezza il valore.

Non paghi di questa assurdità, gli autori hanno deciso di usare (o meglio, abusare) la classica locuzione “a partire da”, che in gergo markettaro significa “non ve lo sognate neppure, tanto è difficile il verificarsi della congiunzione astrale che vi permetterebbe anche solo di avvicinarvi a tale valore”.

In senso matematico “a partire da” di traduce come “maggiore o uguale a”. Ma qui dobbiamo intenderlo in senso algebrico (sconto >= –50%) oppure in valore assoluto (|sconto| >= |–50%|)? Nel primo caso avremmo forse qualche possibilità che lo sconto diventi effettivamente positivo (e quindi riduciamo i prezzi). Ma il secondo caso è probabilmente quello che appare più intuitivo, e quindi potremo dilettarci con sconti negativi (cioè aumenti) del –70% o addirittura, regaliamo tutto, del –100% od oltre.

La confusione è data dalla combinazione di tre negazioni: il concetto di sconto, già intrinsecamente negativo; il segno meno di fronte al valore numerico; il concetto di “a partire” che non ha un verso predefinito, e quello algebricamente valido non sempre coincide con quello intuitivamente percepito.

Anzi no, la confusione è data dall’ignoranza degli autori.

giovedì 12 settembre 2013

Aggionramenti di sitsema

Il mondo Android è estremamente vasto e variegato, e non solo per la varietà di dispositivi esistenti sul mercato (variabili in quanto a prezzo, dimensioni, risoluzioni, funzionalità, e marchi), ma anche per le versioni supportate del sistema operativo.

Sono convinto che la serietà di un marchio si veda anche (direi soprattutto) dalla continuità di servizio sui propri prodotti. Sono facili tutti a vendere a prezzo basso, ma continuare a seguire, con aggiornamenti e bug fixing, prodotti ormai datati di qualche anno, richiede un piano industriale ed un “committment” reali.

Per questo sono particolarmente soddisfatto di avere acquistato un tablet della Asus, in particolare il Transformer Pad TF300TG. È sempre una buona notizia quanto compare la notifica che informa della disponibilità di una nuova versione di Android.

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Il piacere nel pregustare l’aggiornamento è però scalfito da un piccolo errore sintattico, “disposnibile” anziché “disponibile”. Purtroppo è una malattia professionale dovuta all’overdose di compiti di informatica valutati negli anni: i piccoli errori mi saltano all’occhio in modo immediato e talvolta violento.

Ma il meglio deve ancora venire. Nella schermata di informazioni sull’aggiornamento, gli errori e gli strafalcioni non si contano più! Non vi anticipo nulla per non rovinarvi il piacere tutto maccheronico.

aggiornamenti-dettaglio

Fortunatamente la funzionalità e la stabilità di Android sono ben superiori a quelle dei traduttori della Asus.

lunedì 9 settembre 2013

Tips: Non solo Dropbox

Tutti ormai conosciamo, ed in buona parte siamo dipendenti, dai servizi di sincronizzazione di file come Dropbox o i molti servizi alternativi dello stesso tipo. Sono servizi fantastici, in quanto la loro natura set-and-forget permette di avere sempre i propri file sincronizzati su una o più macchine, e/o con i propri collaboratori, senza alcuno sforzo aggiuntivo.

In alcuni casi, però, si vorrebbe avere un maggior controllo sui propri file: il “cloud” è bello, ma cedere la gestione dei propri file ad un’azienda esterna a volte può essere preoccupante, soprattutto se si tratta di documenti aziendali di carattere riservato.

ownCloud logoUltimamente sto sperimentando, per ora su piccola scala, un prodotto che si chiama ownCloud, e che ha il vantaggio di poter essere installato sul proprio server. Essendo open source, è compatibile con molte delle distribuzioni linux, ed in oltre si iniziano a trovare dei server che fanno hosting del servizio. In particolare, su OpenSUSE 12.3 l’installazione è stata condotta il 30 secondi utilizzando il pacchetto di installazione.

La modalità di funzionamento è simile a Dropbox, dove i propri dati sono salvati su un server (e sono accessibili anche via web, con tanto di accesso alle versioni precedenti ed ai file cancellati), mentre sulle proprie macchine occorre installare un piccolo “client” di sincronizzazione (disponibile per tutti i sistemi operativi, compresi quelli mobili, anche se per questi ultimi è a pagamento).

Oltre al fatto di poter decidere dove memorizzare i propri dati (eventualmente su un proprio server aziendale, assumendosi ovviamente la responsabilità della gestione e dell’integrità degli stessi), un altro vantaggio è dato dalla possibilità di definire molte cartelle di sincronizzazione indipendenti, e non necessariamente solamente il contenuto di un’unica cartella. Le funzioni di condivisione sono anche più avanzate in quanto prevedono la nozione esplicita di “gruppi”.

Il client è molto essenziale ed un po’ immaturo, ma l’impressione è che lo sviluppo proceda rapidamente (da pochi giorni è disponibile una nuova versione sensibilmente modificata).

Sicuramente un prodotto da tenere sul radar e continuare a provare.

giovedì 5 settembre 2013

Marciapiedi puliti… magari con l’ironia?

Condivido questo interessante volantino comparso in molte vie della cittadina ligure dove ho passato la vacanza, affisso su vari muretti e pali.

Condivido al 90% il senso della campagna e gli ironici attacchi contenuti nel volantino. Come sempre succede, l’inciviltà di una minoranza di trogloditi si riflette sulla serenità della maggioranza di cittadini educati. [Il 10% che non condivido è la frase finale: il problema è di educazione e civiltà, non di politica o amministrazione].

Ce la potrà fare la chiave ironica a recuperare un barlume di civiltà e responsabilità nei trogloditi? O si sentiranno ancora più superiori, vantandosi dell’impatto (anche comunicativo) che la loro arroganza riesce ad avere?

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lunedì 2 settembre 2013

Soddisfazione preventiva

In fondo è uno dei principi chiave della qualità: essere in grado di valutare il grado di soddisfacimento delle aspettative per qualsiasi prodotto o servizio. E quando si tratta di un servizio rivolto ad utenti umani, il metodo per valutarlo è quasi invariabilmente l’erogazione di un questionario.

Devono averlo pensato anche al Ministero dell’Economia e delle Finanze ed in particolare alla CONSIP, che gestisce il Portale degli acquisti della pubblica amministrazione (come pomposamente si autodefinisce il sito acquistinretepa.it).

Ed infatti, puntuale come la fine delle vacanze, è arrivata una gentile e-mail che mi invitava a valutare il mio grado di soddisfacimento relativamente all’utilizzo del Contact Center.

consip-survey

Di fronte a tanta solerzia, mi sono sentito onorato.

Anzi, mi sono sentito ancora più onorato perché non ho mai usufruito del Contact Center e non ho mai chiamato il numero verde. Onoratissimo: vogliono addirittura sapere quanto sono soddisfatto del servizio, ancor prima di utilizzarlo.

Che si tratti dell’ultima frontiera nella gestione della qualità? La soddisfazione immaginata?

mercoledì 7 agosto 2013

Non troppo sensitivo

Il bello di utilizzare un ampio parcheggio pubblico in prossimità delle ferrovie è che vi si sbizzarriscono i più diversi e multiformi volantinatori. Sì, quelli che appicciano al vostro parabrezza un piccolo foglietto colorato, pubblicizzando servizi di scarsa utilità.

Non ho fatto statistiche, ma a naso direi che i volantini più frequenti sono quelli relativi alle agenzie di prestiti (altrimenti detti strozzini), poi seguono le nuove aperture di locali (outlet e palestre in primis). Per la prima volta ho invece trovato qualcosa di originale (qui riprodotto in fronte e retro).

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Ovviamente “originale” non vuol dire “interessante”, infatti il mio interesse per la categoria dei (sedicenti) sensitivi è puramente antropologico (non tanto per loro, quando per i clienti).

Ed il nostro caro Giuseppe è talmente poco interessante che, nel proprio volantino non è neppure stato in grado di scrivere qualcosa di diverso nel retro rispetto al fronte. Ha talmente poco da dire che lo dice due volte. Ed ovviamente è superiore a qualsiasi forma di grammatica o punteggiatura.

Merita ovviamente una menzione speciale la scritta in piccolo, di traverso, sul fronte del volantino: “Non gettare a terra, rispetta l’ambiente” (punteggiatura mia). Ovviamente il 20% dei volantini cadono a terra per via del vento, il 50% vengono gettati con stizza da chi li ritrova, il 29% vengono affettuosamente raccolti e depositati nel più vicino cassonetto, mentre l’1% viene scannerizzato ed utilizzato in qualche blog. Se fosse realmente sensitivo, lo saprebbe.

Chioserei, piuttosto, “Non distribuire questa schifezza, rispetta le persone”.

martedì 30 luglio 2013

Un luuuungo luglio di offerte

Le offerte speciali relative agli ebook mi interessano sempre, specialmente se si tratta di materiale di tipo tecnico, che è sempre bene ricevere non appena pubblicato, o anche in anteprima, ove possibile.

Purtroppo questa offerta di Apress rischio di perderla: oggi è il 30 luglio, ed è valida sono fino alla fine del mese.

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O forse no… Quest’anno sembra che il mese di luglio abbia almeno 280 giorni più del solito, a giudicare dalla scadenza (Expires 07/311/13).

lunedì 29 luglio 2013

Nais trai (Nice try)

Luogo di villeggiatura marina. C’è un’ottima pizzeria da asporto, pizze molto buone e focaccine terribilmente appetitose. Infatti il problema principale sono le lunghe code di attesa negli orari di punta.

I gestori sono anche attenti alla raccolta differenziata, ed alla clientela internazionale. O forse, più alla raccolta differenziata che agli utenti internazionali.

Solo piatti e bicchieri di plastica (only plastic glasses and plats) / Avanzi di cibo (scrap for food)

Forse il neologismo “Plats” si avvicina all’esperanto, ibridando “Piatto”, “Plat” (francese), “Plate” (inglese) e “Platte” (tedesco).

Di più difficile interpretazione è invece lo “Scrap for food” (letteralmente: rottame per il cibo), probabilmente fa riferimento ad una sensibilità ecologica futuristica iper-spinta, in cui ci si potrà nutrire di rottami (speriamo organici).

In ogni caso, la pizzeria è fantastica ed assolutamente da consigliare. Magari qualche cliente potrebbe dare una mano nelle traduzioni: per due porzioni di focaccine proverò a propormi!

lunedì 22 luglio 2013

Civilizzati per divieto

Questo è un cartello simile a migliaia di altri identici, disseminati nelle stazioni ferroviarie, di fronte ai quali siamo passati moltissime volte, senza prestarvi troppa attenzione.

Ma proviamo a leggerlo realmente.

Vietato gettare rifiuti a terra (cicche, chewingum, carta, etc.)

Viene da chiedersi se realmente sia necessario esplicitare questo divieto. Non dovrebbe fare parte delle più normali forme di civiltà il fatto di non gettare i rifiuti a terra? Cosa ne penseranno gli stranieri? Che immagine stiamo dando di noi stessi? trogloditi che getterebbero ogni cosa a terra, se non vi fosse un divieto esplicito, con tanto di sanzioni ridicole?

Io non mi ci riconosco. Spero di non essere in minoranza.

giovedì 18 luglio 2013

Una preposizione a piacere

Sospetto che il 98% degli sviluppatori software segretamente sogni un mondo alternativo, nel quale esista una lingua universale come l’Esperanto, scritta e parlata dagli abitanti di tutte le nazioni.

Già, perché nel mondo attuale il problema della localizzazione (la traduzione di un software in diverse lingue) è uno dei meno appassionanti ma pieno di insidie e grane.

Anche gli sviluppatori di software di larga diffusione come Spotify non ne sono immuni, tanto che mi sono sempre lambiccato sul significato della frase “Tizio ascoltati su Canzone”.

spotify-IT

Per capire cosa significa, basta riavviare il programma in lingua inglese:

spotify-EN

Come abbiano potuto tradurre “listened to” in “ascoltati su” è ancora un mistero, almeno per me.

P.S. spero che Marco mi perdoni per la nano-violazione della sua privacy

lunedì 15 luglio 2013

Insalate incerte

Arriva il caldo, e sono sempre più appetibili pause pranzo a base di cibi freddi. Per il rapporto qualità/prezzo, sono particolarmente gettonate le insalate di riso e le insalate di pasta.

insalata-pasta-riso

Non fanno eccezione, ovviamente, i bar del Politecnico, che offrono entrambe le varianti (pasta, riso).

Ciò che molti studenti affamati, forse, non notano è l’inversione semantica di ‘pasta’ con ‘riso’: il piatto denominato “insalata di pasta” contiene il riso, e viceversa. Senza dubbio un modo originale di dare il nome ai piatti.

lunedì 17 giugno 2013

Tempo laterale sinistro

La fotografia che segue non ha nulla di speciale, non è altro che un (inguardabile) programma televisivo della mattina, fotografato sull’apparecchio TV in una camera d’albergo.

Immagine televisiva

A ben guardare, però, c’è una curiosità in basso a destra. Una scritta che a prima vista non si nota, ma che al secondo sguardo genera perplessità.

Meglio ingrandire per vedere meglio…

8 Minuti Sinistra

A questo punto immagino che i vostri riflessi condizionati, allenati da anni di Settimana Enigmistica consumata in gioventù, siano già al lavoro per decodificare l’arcano significato dei “Minuti Sinistra”.

Molto simile ad un Quesito della Sfinge, ci chiediamo se le maiuscole siano rilevanti alla soluzione dell’arcano, oppure se esistano anche i Minuti Destra, e nel caso anche quelli Alto e Basso, tanto per capire il contesto. Oppure rispolveriamo i quaderni con gli appunti di fisica moderna, visto che probabilmente c’entrerà il continuum einsteiniano, in cui i concetti di spazio e tempo si mescolano e si intrecciano.

Ma ovviamente non è nulla di così complesso. I nostri amici giapponesi della Toshiba (o i loro sottocontraenti chissà dove…) si sono fidati di uno zoppicante traduttore automatico per riportare in italiano il testo, che originariamente doveva essere un ben più sensato “8 Minutes Left”, ossia 8 minuti mancanti [alla fine del programma].

Ovviamente non possiamo dimostrarlo al 100%, visto che Google Translate è un bersaglio mobile, ogni giorno cambia. Ad esempio, oggi, per curiosità, “8 minutes left” viene tradotto come “8 minuti a sinistra”. Invece, stranamente, “8 Minutes Left” (con le maiuscole) fornisce come traduzione un quasi perfetto “8 minuti dalla fine” (io avrei usato ‘alla’).

lunedì 10 giugno 2013

Leggere l’etichetta

analisi-todrink-alenia

Durante l’ultima lezione tenuta nella sede di Corso Francia (Alenia) del Politecnico, in bagno ho notato questa etichetta.

Certamente fa piacere constatare che l’acqua che scorre nei bagni sia potabile (lo spero, la prendono dall’acquedotto…) e naturale (perché, invece, l’acqua artificiale cos’è?).

Curioso che l’etichetta si premuri di specificare che l’acqua analizzata è quella di corso Duca degli Abruzzi, visto che siamo ad oltre 4km di distanza.

Ci vuole anche un po’ di allenamento per leggere i dati, visto che i “valori limite” sono talvolta limiti superiori e talvolta intervalli di valori. E che i numeri frazionari sono scritti talvolta con il punto (7.3) e talatra con la virgola (6,5). E che speriamo che il simbolo ‘\’ in μS\cm indichi la stessa cosa di μS/cm.

Ma a parte questi peccati veniali, sui quali potrete giustamente incolparmi di eccessiva pignoleria, possiamo tranquillizzarci e consolarci con il fatto che le analisi sono state svolte proprio dal Centro Ricerche Smat. Lo sappiamo che i risultati migliori si ottengono quando il controllore ed il controllato coincidono, vero?

venerdì 7 giugno 2013

Ad abundantiam

Luogo: stazione FS (anzi RFI) di Chivasso.

C’era una volta una macchinetta obliteratrice per i biglietti ferroviari. Vecchia. Rumorosa. Farraginosa. Spesso rotta.

Arriva la modernità: ora ci sono i pass contactless, i biglietti elettronici, gli abbonamenti con microchip, ed altre diavolerie moderne, per cui si sostituiscono le vecchie obliteratrici con dei nuovi catafalchi elettronici.

Ma come si fa con la manutenzione? tra guasti meccanici, problemi elettronici, atti di vandalismo, si dovranno studiare degli interventi più capillari (essendo un prodotto nuovo e più complesso, il tasso di guasto è destinato ad aumentare rispetto alle vecchie faccio-un-timbro-con-l’ora-corrente).

La soluzione non è investire in manutenzione. Non è neppure investire in qualità. Come è ben noto da tempo, è molto più semplice e conveniente investire in quantità piuttosto che in qualità.

Et voilà:

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Non una, signori, non due, ma ben tre macchinette nel raggio di 150cm.

Non credo che nella stazione di Chivasso ci sia mai un traffico tale da richiedere l’uso contemporaneo delle tre macchine. Tanto più che sono talmente vicine che sarebbe materialmente impossibile avere tre file di persone.

No, piuttosto sono lì perché, se una o due fossero guaste, ce ne sarebbe almeno una funzionante.

La ciliegina sulla torta? Le obliteratrici poste sui binari sono state del tutto rimosse e non sostituite.

lunedì 3 giugno 2013

Euro-Origami

Nessuno affiderebbe la riparazione del proprio lavandino ad una persona che non fosse in grado di dimostrare la competenza nella materia idraulica.

Chissà perché, invece, tutti affidano le traduzioni dall’italiano all’inglese al primo che capita, incuranti della qualità del risultato.

Come al self-service del benzinaio:

bank_notes_small

A parte il “bank notes”, che raramente si usa, e che sarebbe più corretto scrivere senza lo spazio (anche per non confonderlo con le “note sulle banche”), la vera chicca è nell’ultima riga.

Credo di avere delle serie difficoltà ad inserire una banconota in modo che entrambi i lati siano rivolti verso l’alto. A meno di non ricorrere ad un complesso origami, oppure disporre delle banconote di Möbius, che però non passano dalla fessura.

venerdì 31 maggio 2013

Sensorizziamoci

Da qualche giorno sono fiero utilizzatore di un nuovo gadget sviluppato dai colleghi del CSP. Si tratta di uno zainetto che integra un sensore atto a misurare la qualità dell’aria (direttamente misura la concentrazione di alcuni gas, ed indirettamente ricava le polveri sottili).

2013-05-27 12.11.31Lo zainetto è stato realizzato nel contesto del progetto EveryAware ed è lo strumento “tangibile” attraverso cui avviene la raccolta dei dati ambientali da parte di un insieme di volontari, che nei loro spostamenti aiuteranno a monitorare le caratteristiche dell’aria che respiriamo.

Lo zaino ospita una SensorBox, con a bordo varie tipologie di sensori, ed è interfacciata ad un server per tramite di un’applicazione Android chiamata AirProbe. Maggiori dettagli sull’architettura, sulle funzionalità e sui sensori sono su questa pagina del progetto EveryAware.

Sono curioso di vedere quali dati verranno raccolti, e di confrontare l’aria che si respira in città rispetto a quella dei paesi canavesani. Tanto per alleggerire e motivare le quotidiane fatiche del pendolarismo…

lunedì 27 maggio 2013

Italian Scratch Festival

Lo scorso 18 maggio 2013 si è tenuto l’annuale Italian Scratch Festival, organizzato dalla Associazione Dschola ed ospitata nel bellissimo auditorium della scuola ITI Majorana di Grugliasco (TO).

Scratch

Sono molto contento di essere stato invitato a fare parte della giuria, per valutare i video-giochi realizzati in Scratch dagli studenti di prima e seconda superiore. Abbiamo dovuto valutare gli 11 lavori finalisti che erano stati pre-selezionati da un comitato (che comprendeva anche altri studenti).

I videogiochi erano tutti molto divertenti e giocabili. Molti avevano una buona progressione di gioco, e cercavano di ricostruire le dinamiche di intrattenimento che si vedono in prodotti molto più blasonati. Mi sono anche divertito a spulciare il “sorgente” dei programmi, trovando soluzioni tecniche anche interessanti.

Ed il tutto svolto da ragazzi che avevano una formazione solo iniziale di informatica, ma compensata da molto interesse e molta passione.

Questa è una foto di gruppo dei 5 vincitori (ma anche gli altri 6 erano quasi altrettanto in gamba), insieme agli organizzatori ed ai ‘giudici’.

ISF_gruppo_vincitori

Sono persone come queste, di cui abbiamo bisogno per il futuro. Ragazzi determinati ed appassionati, che sudano lunghe ore per realizzare il loro prodotto, che non si intimoriscono a parlare di fronte a 200 loro coetanei (non sempre del tutto rispettosi), che non cercano di nascondere le debolezze dei propri programmi ma le evidenziano come spunti di miglioramento, che attraversano l’Italia da Sud a Nord per sfidare i compagni sulla loro passione comune, che non cercano di ricalcare il triste cliché del bulletto ma cercano di essere sé stessi ed esserlo con orgoglio, anche se un po’ nerd.

Incoraggiamoli. Difendiamoli. Coltiviamoli. Costruiranno il nostro futuro.

venerdì 24 maggio 2013

Pura poesia

Lo so, noi tutti odiamo lo spam nella posta elettronica, perché è invadente, volgare, grezzo.

Però talvolta ricevi dei veri passaggi di poesia. Surrealista.

Non servono altre parole, godetevi questo capolavoro di composizione.

spam surrealista

lunedì 20 maggio 2013

HeidiSQL: front-end MySQL leggero e completo

Nello sviluppo di applicazioni, soprattutto Web, il database open source più utilizzato è certamente MySQL,distribuito dalla Oracle.

Nello specifico, il prodotto è chiamato “MySQL Community Server” ed è, appunto, un server: non dispone di interfaccia grafica vera e propria, ma viene utilizzato attraverso comandi SQL inviati sulla porta TCP/IP 3306.

Per facilitare la gestione e l’amministrazione dei database, nonché per lo sviluppo e debugging delle query, esistono però strumenti interattivi, dotati di interfaccia grafica, che semplificano la vita.

I due più noti sono:

  • MySQL Workbench: distribuito dalla Oracle insieme al server stesso. Sostituisce i più obsoleti “GUI Tools”, che però rimpiango ancora per la loro semplicità e leggerezza. Tuttavia integra un ottimo editor grafico per la progettazione degli schemi del database, prima della creazione delle tabelle stesse.
  • PhpMyAdmin: la notissima interfaccia web, scritta in PHP, che consente l’amministrazione praticamente completa di un server MySQL. Il principale svantaggio è che è scritto in PHP, pertanto richiede l’installazione di un server web (apache httpd con modulo mod_php), ed il funzionamento delle funzioni più complesse richiede la configurazione di alcune tabelle di appoggio. Solitamente si fa più in fretta ad installare un pacchetto all-in-one come XAMPP per avere il tutto funzionante al primo colpo.

heidisql_logoRecentemente ne ho scoperto un terzo, oggetto di questo post, dal nome un po’ ridicolo per le persone della mia generazione: HeidiSQL.

A parte il riferimento al cartone animato di Heidi, che non riesco a scacciare di mente, questo è un software open source scritto da Ansgar Becker, ed è abbastanza completo e, soprattutto, molto leggero (il file di installazione è circa 3,3MB ed una volta installato è intorno agli 8MB, contro gli oltre 100MB del Workbench) e veloce. Ultimamente, lo preferisco rispetto al MySQL Workbench soprattutto per via dei minori tempi di avvio.

Il difetto principale è che sia disponibile solamente per sistema operativo Windows (o linux+wine), il che ne impedisce l’utilizzo al crescente numero di utenti Mac.

Tutto sommato, mi sento di consigliarlo tra gli strumenti immancabili di uno sviluppatore. Tra l’altro, HeidiSQL viene distribuito anche insieme alla distribuzione binaria per Windows di MariaDB (la versione non-Oracle, totalmente open source, di MySQL Server, che si sta rapidamente diffondendo nelle distribuzioni linux).

venerdì 17 maggio 2013

Operatore telefonico criptico

Qualche settimana fa, il mio tablet Asus Transformer TF300TG (di cui, peraltro, sono molto soddisfatto) ha ricevuto un aggiornamento alla versione 4.2.1 di Android.

Rispetto alla versione TF300T, l’aggiornamento è stato un po’ in ritardo, presumo perché il mio modello ha anche l’interfaccia 3G. Beh, avrebbero potuto ancora aspettare un po’.

Dopo l’aggiornamento, è sorta un’anomalia nella visualizzazione dell’operatore telefonico.

Il nome dell’operatore, infatti (evidenziato in figura) è uno stranissimo 492054494D. La cosa curiosa è che, ciò nonostante, la connessione 3G funziona perfettamente.

Screenshot_2013-05-10-11-10-45-scaled-annotated

Per chi non ci credesse, riporto anche un ingrandimento.

L’illuminazione sulla causa dell’anomalia mi è arrivata solo dopo qualche settimana… Invito tutti a pensarci!

(La soluzione è dopo l’immagine, non sbirciate!)

Screenshot_2013-05-10-11-10-45-ritaglio

Soluzione: si tratta della rappresentazione esadecimale dei codici ASCII della stringa “I TIM” che rappresenta l’effettivo operatore! Qualche programmatore avrà confuso un toString con un toHexString…

lunedì 13 maggio 2013

Evasori senza ritegno

Molto si parla di paradisi fiscali, fuga di capitali, ed altri mezzi e mezzucci utilizzati dagli evasori di professione per scaricare il costo dei loro illeciti guadagni sul resto della società.

Ovviamente il tutto è possibile grazie ad una rete di agenzie, banche, società di servizi, di intermediazione, e di inscatolamento cinese che permette di gestire e trasportare i capitali in modo non tracciabile.

Tutto questo si sapeva. E, chi voleva, sapeva dove e come trovarlo.

Mi sono però un tantino irritato nel vederlo addirittura pubblicizzato. Giorni fa su LilnedIn mi sono imbattuto su questo banner:

Where to run from Cyprus? Click here for free consultation on offshore bank accounts and companies.

Si tratterebbe di una società che pubblicizza il servizio di apertura di conti offshore ed aziende offshore. Per scopi assolutamente legali e cristallini, ovviamente!

L’unica mia speranza di vendetta è che non si tratti di una vera società di consulenza, ma di una truffa “alla nigeriana” in cui ti rubano i dati ed i soldi e poi spariscono. Sarebbe un piccolo acconto del contrappasso dovuto.

venerdì 10 maggio 2013

Amanti degli animali

La relazione tra umani ed animali può essere la più disparata. Parliamo di gatti.

C’è chi si riempie la casa di gatti.

C’è chi ogni sera esce a portare cibo ai gatti.

C’è chi compra libri sui gatti.

C’è chi si riempie il profilo facebook di foto di gatti (catsbook).

E poi c’è chi…

Per favore il gatto cercate di tenerlo a casa vostra - Grazie

Questo gentilissimo biglietto è approdato qualche tempo fa nella mia buca delle lettere. Ovviamente è anomimo (voi lo firmereste?).

Rimane solo da precisare che la casa in questione è in un paese di provincia, circondata da altre case, tutte con giardino, e che nel vicinato circolano almeno 10 gatti. E non capisco che danno possa fare una gattina di circa un anno, piccola taglia ed indole tranquilla, per di più sterilizzata.

lunedì 6 maggio 2013

Tutte le informazioni essenziali

Mi diverto sempre a fare le pulci ai volantini che compaiono nelle bacheche del Politecnico. Questa l’ho vista un paio di mesi fa a fianco del LabInf (ormai è stata rimossa, non credo valga più la pena di rispondere).

Volantino "Stage in ESA"

Colgo l’occasione per salutare Gabriele e per complimentarmi per il fatto di lavorare all’ESA (una di quelle istituzioni che ancora fanno sognare grandi imprese!).

Perché ha attirato la mia attenzione in mezzo a tanti altri fogli?

Innanzitutto perché non è minimamente detto quali competenze vengono ricercate: informatici (immagino, conoscendo la persona, ma non tutti lo conoscono), meccanici, aerospaziali, gestionali, o cuochi?

Bello è anche il riferimento all’urgenza della ricerca, quando il volantino non reca alcuna data. E’ urgente oggi o lo era 2 mesi fa? Mi ricorda un po’ i cartelli “oggi sposi” appesi agli incroci stradali, e lasciati lì a macerare alle intemperie per settimane e settimane.

Ed infine, dal punto di vista semantico, se “laureando” vuol dire “che si deve laureare”, cosa vorrà dire “quasi laureando”? Si cerca qualcuno che abbia già una tesi in corso (difficile da conciliare con il requisito di urgenza) oppure che voglia iniziare una tesi presso di loro?

In ogni caso, sono felice che continuino a comparire richieste di personale per lavori interessanti rivolti ai nostri ing. informatici.

venerdì 3 maggio 2013

Semplificazioni mancate

Da noi in Italia le pubbliche amministrazioni sono famose e rinomate soprattutto per un aspetto: saper complicare all’infinito anche le cose più semplici. Da cui, ovviamente, nascono inefficienze e costi spropositati.

Ma anche il settore privato fa la sua parte, e lo racconto con un esempietto.

Ho due figli che vanno a scuola nello stesso comune. Sono due scuole diverse, ma il servizio mensa è lo stesso e viene appaltato dal Comune per tutte le scuole del territorio. In fase di iscrizione, ho optato per il pagamento via RID dei costi relativi.

Ecco cosa succede ogni mese: arrivano a casa due fatture (allo stesso indirizzo), inserite in due buste diverse (con lo stesso indirizzo, talvolta anche scritto a mano), entrambe affrancate, e spedite lo stesso giorno. Le due fatture anticipano che il mese successivo saranno prelevati tot euro dallo stesso conto corrente. E puntualmente avvengono due addebiti sul mio conto.

Non voglio fare il calcolo di quanto costi l’affrancatura in più, la busta in più, ed il RID in più: basterebbe un’unica fattura, con due voci (i due figli), inserita in un’unica busta e pagata con un unico addebito. Per non dire che la fattura potrebbe essere tranquillamente inviata in PDF via e-mail (per lo meno a chi lo richiede).

Piccola consolazione: recentemente l’indirizzo è prestampato (usano buste-finestra) e non manoscritto.

Fatture mensa0

giovedì 7 febbraio 2013

Quanto si impegnano per perdere clienti

All’inizio era una buona offerta, decisamente buona. Una carta di credito gratuita (con un massimale anche generoso), collegata ai punti-fedeltà del gestore telefonico. Usi la carta di credito normalmente (spesa, viaggi, acquisti on-line) ed ogni tot€ di spesa guadagni un punto. E Alla fine dell’anno ti accorgi di avere abbastanza punti da poter cambiare il telefono o approfittare di una promozione.

Per diversi anni sono rimasto soddisfatto della scelta e tutti ci guadagnavano (chi le commissioni, chi la fedeltà cliente).

Poi hanno iniziato a muoversi gli ingranaggi del marketing, quelli dell’ingordigia e quelli delle scelte strategiche.

Una mossa chiave è stata la trasformazione del programma di raccolta punti telefonico da “One” a “You”. Ma non è stato un cambiamento di nome, bensì la chiusura di un programma e l’attivazione di uno nuovo. Perché? ma per cambiare le regole, ovviamente.

Infatti, nel “nuovo” programma You, la carta di credito non matura più dei punti in proporzione alla spesa, ma solo pochi punti una tantum all’attivazione. Passi bruscamente da 1000 punti all’anno a 50. Ottima mossa, sicuramente pensata per tenersi stretti i clienti.

In parallelo, il gestore della carta è cambiato 2-3 volte, passando di banca in banca, per via di catene di acquisizioni e cessioni di branche aziendali, certamente decise a tavolino da qualche favoloso manager. Il diavolo però sta nei dettagli: ad ogni variazione, i sistemi informativi del “vecchio” fornitore e quelli del “nuovo” devono essere integrati, o allineati, o riuniti. Ovviamente il nostro favoloso manager sottostimerà la complessità ed il costo dell’operazione, ed il risultato saranno integrazioni farraginose, incomplete e piene di errori.

A valle dell’ultimo passaggio di mano, mi sono successi per ben 3 mensilità consecutive degli errori nel calcolo o nell’addebito sul conto corrente, che hanno portato anche all’addebito di interessi non dovuti. Tutti problemi risolti con un paio d’ore spese (perse) al telefono con il servizio clienti, il quale ha risistemato le cose (restituendo il maltolto, questo sì), ed incolpandoil sistema” che aveva sbagliato i calcoli.

Ovviamente, un altro ottimo modo per tenersi stretti i clienti è affidare i loro dati (ed i loro soldi, e la sicurezza degli stessi) ad un “sistema” pieno di errori.

C’è una sola possibile conclusione per questa storia.

Carta di credito tagliata

martedì 5 febbraio 2013

pdftk: per il maneggio dei PDF

Oggi inauguro una nuova categoria di post: i “tips”, ossia suggerimenti, indicazioni, trucchi che utilizzo regolarmente nella mia attività, e che mi sembrano sufficientemente utili e sufficientemente sconosciuti da meritare di essere condivisi.

Parto da un’esigenza che non mi succede spesso, forse una volta al mese: devo costruire dei documenti PDF, magari mettendo insieme spezzoni proveniente da diverse fonti.

Un esempio pratico: a fine corso solitamente svolgo in aula esercizi d’esame. Affinché lo svolgimento sia più realistico, lo faccio “a mano”, scrivendo su fogli di carta (con la mia terribile grafia, ma su questo non posso farci molto…), anziché usare il PC come faccio per tutto il resto del corso. Al termine della lezione, posso scansire i fogli di carta e distribuire agli studenti il PDF. In questa fase sarebbe utile poter facilmente ruotare il file PDF scansito (di solito scrivo in modalità landscape (foglio orizzontale), ma lo scanner lavora in portrait (verticale)). Magari non tutto il file, ma solo alcune pagine, perché altre sono state scritte in modalità verticale. Inoltre, farebbe comodo aggiungere all’inizio il testo dell’esercizio, che ovviamente proviene da un altro file PDF. E magari interpolare in mezzo alcune pagine provenienti da file (frammenti di codice, disegni, appunti scritti a PC, …). In un caso lo scanner aveva erroneamente acquisito il documento in modalità doppia faccia, per cui ho dovuto estrarre le sole pagine dispari (corrispondenti alle facciate su cui avevo scritto).

Serve quindi uno strumento che, partendo da uno più file PDF in ingresso, permetta di selezionarne delle pagine, eventualmente ruotarle, ed assemblare un unico file complessivo, nel giusto ordine.

Ci sono diversi strumenti grafici reperibili in rete, ma quasi tutti sono limitati nelle funzionalità (le versioni complete sono di solito a pagamento).

Per questi compiti trovo insostituibile un piccolo programmino, eseguibile da linea di comando, che è totalmente gratuito e senza limitazioni di sorta, ed è disponibile per Windows, Mac e Linux. Sto parlando di pdftk (PDFtk Server - the PDF toolkit), utility scaricabile dal sito www.pdftk.com. Non c’è interfaccia grafica (motivo per cui è denominato ‘Server’), c’è solo un piccolo eseguibile di meno di 3MB che fa tutto!

pdftk-logo

La documentazione essenziale (sintetica, ma completa) si ottiene semplicemente attivando il programma con l’opzione –help:

pdftk –help

Diversi esempi d’uso sono altresì disponibili sul sito web. L’unica avvertenza è che il programma deve essere attivato esclusivamente dalla linea di comando (o Command Prompt, o DOS Prompt, o Terminale, come lo vogliate chiamare). Quindi un po’ di dimestichezza con le finestre di comando è indispensabile, e ringraziate che al primo anno di corso insistiamo sul farvele utilizzare…

Come dice la documentazione, con pdftk si possono fare diverse operazioni:

  • Merge PDF Documents
  • Split PDF Pages into a New Documen
  • Rotate PDF Documents or Pages
  • Decrypt Input as Necessary (Password Required)
  • Encrypt Output as Desired
  • Fill PDF Forms with X/FDF Data and/or Flatten Forms
  • Generate FDF Data Stencil from PDF Forms
  • Apply a Background Watermark or a Foreground Stamp
  • Report PDF Metrics such as Metadata and Bookmarks
  • Update PDF Metadata
  • Attach Files to PDF Pages or the PDF Document
  • Unpack PDF Attachments
  • Burst a PDF Document into Single Pages
  • Uncompress and Re-Compress Page Streams
  • Repair Corrupted PDF (Where Possible)
  • La sintassi di utilizzo non è del tutto intuitiva, ma una volta compreso il principio, si rivela decisamente potente.

    pdftk screenshot

    Alcuni esempi?

    Esempio 1: estrarre solo le pagine dispari da un file:

    Si usa il comando ‘cat’ (copia e concatena), specificando che interessa copiare dalla prima all’ultima pagina (1-end, opzionale), ma solo quelle dispari (odd).

    pdftk file1.pdf cat odd output estratto.pdf

    pdftk file1.pdf cat 1-endodd output estratto.pdf

    Esempio 2: ruotare di 90° un file:

    Altra variante del comando ‘cat’, dove questa volta specifichiamo la rotazione a destra (right) o sinistra (left).

    pdftk file1.pdf cat 1-endright output ruotato.pdf

    Esempio 3: unire due file, inserendo dopo la terza pagina del primo file l’intero secondo file, ruotato:

    In questo caso conviene dare dei nomi (A= e B=) ai file, in modo da poterli citare agevolmente in seguito. Poi il solito comando ‘cat’ specificherà le prime 3 pagine di A, poi tutto B (ruotato, a sinistra tanto per cambiare), poi dalla pagina 4 in poi di A

    pdftk A=file1.pdf B=file2.pdf  cat A1-3 Bleft A4-end output unione.pdf

    Altri esempi si trovano sul sito.

    A volte il vino buono si trova proprio nella botte piccola: piccoli programmini pieni di risorse e di flessibilità.

    L’unica cosa che non è in grado di fare, e che sarebbe utilissima, è di unire più pagine in una sola (come 4 pagine per foglio, o 6, utile per risparmiare carta). Ufficialmente, si parla di “PDF imposing” o “n-up collating”. Qualcuno conosce comode e semplici soluzioni (open source) che funzionino anche con file di grandi dimensioni (pensiamo alle 1000 slide di un corso, ad esempio….).