mercoledì 16 febbraio 2011

Isolamento da reti sociali

Sull’ultimo numero di IEEE Computer ho trovato un interessante articolo The Promise and Peril of Social Computing, nel quale si introduce una nuova rubrica mensile che dovrà trattare da un punto di vista critico il fenomeno del social computing, di cui ovviamente i social network sono un elemento essenziale.

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Mi ha incuriosito ed interessato moltissimo la Figura 1 (qui riprodotta) nella quale sono riportati i link tra molti blog statunitensi di diversi orientamenti politici: liberali (blu) e conservatori (rosso). Emerge chiaramente che vi è una fortissima concentrazione di link tra blog con tendenze politiche analoghe, mentre le due emi-sfere (o emi-blogosfere) sono quasi disconnesse le une dalle altre.

La tendenza è quindi di parlare a persone che la pensano come noi, e ascoltare solo le persone che la pensano [già] come noi. La rete sociale non serve quindi tanto a creare dei collegamenti nuovi, quanto a rafforzare i gruppi esistenti (e se vogliamo creare delle “barriere all’accesso” ancora più forti, in cui è più difficile entrare in un gruppo già fortemente coeso).

Si discute tanto di incomunicabilità a livello famigliare, lavorativo, sociale. Siamo riusciti a creare anche l’incomunicabilità sui social network. In fondo, da quando l’uomo ha inventato il linguaggio, ha anche inventato i dialetti e le inflessioni, che servono proprio a distinguere chi è del mio gruppo e chi no.

Ed allora, da domani faremo tutti un po’ più attenzione a mantenere una visione più aperta e critica sui blog che leggiamo. Rossi o blu.

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