martedì 24 luglio 2012

Onlain (on-line all’italiana)

Sarà uno dei tanti equivoci dovuti alla traduzione. Si sa, noi italiani amiamo utilizzare termini stranieri, soprattutto inglesi, per poterli storpiare ed interpretare con significati diversi dall’originale.

Ma partiamo dall’inizio.

Ho un conto corrente in una banca on-line. Nulla di strano, semplicemente è molto comodo per tutti coloro che hanno difficoltà nel doversi recare il filiale in orario diurno (e magari con file anche notevoli). Vai on-line, ed anche alle 10 di sera riesci a sbrigare tutte le tue pratiche.

Quasi tutte, cioè.

Infatti, pochi giorni fa ho richiesto un nuovo libretto di assegni: la richiesta avviene sul sito, poi per posta arriva il libretto, che dovrai poi attivare e confermare nuovamente sul sito. Procedura standard e collaudata.

Salvo che qualche “innovatore” nella banca ha deciso che il libretto di assegni, anziché essere inviato via posta ordinaria (come avveniva in passato, tanto se non li attivi quegli assegni sono carta straccia), viene ora inviato per posta raccomandata. Domandina per il nostro innovatore: l’utente tipo di una banca on-line, secondo voi, è a casa nelle ore di consegna delle raccomandate? Risultato, mezz’ora di tempo rubata per fare la fila alle Poste e ritirare la raccomandata (sono stato fortunatissimo, c’era pochissima coda).

Probabilmente gli innovatori “nostrani” non hanno ancora chiara la differenza tra “on-line” (accessibile tramite computer ed Internet) ed “on line” (in fila, in coda).

1 commento:

  1. Quando le persone pensano per categorie astratte (sicurezza, quindi Raccomandata) invece che per processi.
    Potrebbe essere uno dei goal formativi per il corso di SI...

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