martedì 12 aprile 2011

Pubblicità anti-familiari

C’è lo spot della bella coppia di ragazzi (sulla trentina abbondante, moderni e prestanti), in cui lei vuole le scarpe rosse della commessa e non è affatto interessata agli articoli per l’infanzia venduti nel negozio. C’è il nuovo spot in cui la stessa coppia, nell’atto di scegliere un alloggio in cui andare presumibilmente a convivere, ha la geniale idea di trasformare quella che poteva essere la cameretta dei bambini in una gigante cabina armadio. Pubblicizzano un’auto della Renault, ma non è importante quale. La battuta finale è “Tutto il resto può aspettare”.

Capisco che i creativi pubblicitari non sappiano più che cosa inventarsi quali pseudo-valori possano ancora associare alla vendita di un’auto. Ed odo già i cori di “è solo uno spot, non scaldarti troppo”, “ciascuno è libero di fare le proprie scelte di vita”, oppure “dai, in fondo è divertente”.

Sì, in fondo è divertente. Ma ancora più in fondo, ricordiamoci che i pubblicitari sono quelli che studiano e conoscono meglio le deviazioni della società. L’idea di formare una coppia stabile, e in essa crescere dei bambini, sembra essere diventato un anatema, e chi lo fa e ci crede si sente sempre più alieno.

Una delle cose che vorrei importare dalle culture nordiche, invece, è proprio il costume di fare 1-2 figli da giovani (le coppie straniere giovanissime con bambini piccoli che vengono da noi in vacanza sono numerosissime e leggendarie). Così potrai allevare i figli in un periodo della vita in cui hai il massimo dell’energia, li crescerai con una mentalità aperta e moderna, il gap generazionale sarà ridotto, e quando i figli saranno grandi ed indipendenti avrai ancora un’età accettabile e potrai godere dell’indipendenza ancora in salute.

Tanto per cambiare, qui da noi in Italia si fa esattamente il contrario, punto per punto. E ce ne vantiamo! Autolesionisticamente.

1 commento:

  1. Da psicologo del lavoro, da (pseudo)webmarketer, da "tre volte papà poco più che trentenne", un sincero GRAZIE per questo incisivo e più che condivisibile post. Trovo le pubblicità che hai citato permeate da un ego/edonismo davvero nauseabondo. Non so che effetto abbiano sul target che si son prefissati. Ma certo a me han convinto a NON comprare una Renault indipendentemente dal modello...spero che il marketing Renault si prenda la briga di misurare anche l'effetto negativo di questa campagna sugli acquisti e sulla percezione del brand al di là del singolo modello pubblicizzato... :-)
    daniele

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