venerdì 5 marzo 2010

Ci mancava ancora la ruota

Ieri mattina ho notato per la prima volta l’ennesimo risultato del cattivo gusto che affligge un certo filone della pubblicità, secondo il quale ogni spazio possibile deve essere lottizzato con immagini, loghi e messaggi promozionali.

Stanno iniziando a circolare dei taxi in cui la pubblicità è scritta sulle ruote (qui un esempio), su un pannello circolare che (immagino con un sistema di contrappesi) rimane sempre orientato correttamente, anche mentre la ruota gira.

Mi ricorda un vecchio romanzo di fantascienza che lessi anni fa, L’uomo che vendette la luna, in cui per raccogliere soldi si ipotizzava che l’intera faccia visibile della luna potesse essere usata come spazio pubblicitario.

Speriamo di non arrivarci mai…

lunedì 1 marzo 2010

Cultura di serie B

Una delle pseudo-notizie di oggi sono le statistiche sul numero di insufficienti e/o di 5 in condotta delle nostre scuole superiori.

Questa mattina ho sentito il servizio su Radio24 sul tema, intorno alle 07:15. Voglio riportarvi la frase conclusiva del servizio (di Maria Piera Ceci, che ho riascoltato dal sito per trascrivere le esatte parole):

Bestie nere, come sempre, la matematica e le lingue straniere, ma, ahimè, anche l’italiano

Ed è su quell’infausto “ahimè” che si è infranta la mia speranza. Come dire: puoi essere completamente ignorante sulle lingue straniere (tanto non viviamo in un mondo globalizzato, nell’informazione, nella ricerca, nel lavoro), e puoi non capire una emerita cippa di matematica (e, immagino, tutte le materie scientifiche e tecniche che su di essa si basano). Però guai se non conosci l’italiano.

Fintantoché i dispensatori di cultura e di informazione continueranno a credere che conoscere Jacopone da Todi sia più importante che comprendere i dati riportati in una statistica o saper leggere un manuale in inglese, non avremo mai speranze di un’Italia maggiormente competitiva, aperta, innovatrice.