Ieri pomeriggio, non chiedetemi per quale motivo, era presente al Politecnico il ministro Scajola.
Me ne sono accorto quando, andando a prendere un insano caffè alla solita macchinetta, ho notato uno stridio di gomme ed una confusione provenire dal Corso Castelfidardo. Tre ‘auto blu’ si sono fermate di fronte al Politecnico (a lampeggiante spento), bloccando una delle due corsie del corso e creando un po’ di sconcerto nelle altre auto che, ignare, non capivano la situazione. Poi le auto ‘blu’, illuminate da un lampo di genio, hanno pensato bene di fermarsi sulle strisce blu del parcheggio, anziché occupare la corsia di marcia.
Dopodiché sono usciti (parte dalle auto, parte dal Politecnico) autisti, guardie del corpo, ed altri musi duri. Mentre mi stavo chiedendo chi fosse a meritare tanta attenzione, nell’atrio antistante alle macchinette del caffè si sono materializzati i gradi più alti del governo del Politecnico, amorevolmente ronzanti intorno al ministro.
Strada facendo, ho fatto un rapido calcolo: per le esigenze di trasporto del ministro, erano impegnate 10-15 persone, e 3 auto. Io sono ritornato in treno, guidato da 1 macchinista + 1 capotreno, insieme ad altre 1000 persone.
Fatte le debite proporzioni, l’attenzione che il servizio pubblico (perché sia il treno che le auto blu sono servizi pubblici) dedica ad un normale cittadino è circa 1/10.000 volte rispetto a quella che dedica ad un ministro. Sarà per questo che anche le nostre idee ed esigenze vengono tenute in così bassa considerazione?
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