giovedì 25 marzo 2010

Libertà e diritti… per chi?

Ieri, visto lo sciopero dei ferrovieri piemontesi, da persona previdente e ben organizzata, ho pensato di tornare a casa in autobus.

Se non fosse che il percorso del bus intersecava una manifestazione di protesta (a quanto pare non annunciata), nella quale alcuni ambulanti, con i rispettivi furgoncini, hanno deciso, in modo totalmente disorganizzato ed improvvisato, di invadere e bloccare le strade e gli incroci di Corso Giulio Cesare, tra Porta Palazzo e l’imbocco dell’autostrada.

Insieme a qualche furgone (il “centinaio” citato da La Stampa mi pare decisamente esagerato), c’erano altrettante auto delle varie forze dell’ordine, che li scortavano in direzione Nord, portandoli fuori dalla città, finché non si sono assembrati nel tratto finale di Corso Giulio Cesare (zona Auchan – Iveco – McDonald’s, per capirci).

Non so quale fosse il merito della protesta, perché oltre gli slogan non si riesce mai a vedere, né dal vivo né attraverso i giornali. So anche che la libertà di manifestare è garantita dalla costituzione. Non mi risulta invece che circolare in furgone nascondendo ed oscurando la propria targa (come facevano in manifestanti) sia proprio legittimo, ma fingiamo di sorvolare.

Ma per garantire la manifestazione di 300 commercianti, si doveva necessariamente fare perdere 60-90 minuti a 10000 persone, sequestrate nelle proprie auto o nei mezzi pubblici da un traffico paralizzato e strade chiuse? Non c’è nessuno che garantisce il mio diritto a ritornare a casa la sera?

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