A volte anche i luoghi piccoli e (relativamente) insignificanti come le stazioncine di provincia possono nascondere degli interessanti misteri. Eccoci a parlare nuovamente della stazione ferroviaria di Chivasso.
Ormai fa parte dell’arredamento la bilancia mostrata nella fotografia, che per 20 modici centesimi ci dovrebbe permettere di pesarci e confrontarci con l’auspicato peso forma.
Il condizionale è d’obbligo perché la bilancia è guasta da innumerevoli mesi, ed infatti il cartello “Guasta” fa bella mostra di sé, scoraggiando ogni interazione con la bilancia stessa (non vorrete mica rischiare di perdere 20 centesimi?).
Ad un certo punto, qualche utente esasperato dal non poter controllare il proprio peso (e, si sa, pesarsi con scarpe, vestiti, borse e zaini indosso rappresenta la condizione ideale), aveva aggiunto una frase come “ma quando la aggiustate?”. La frase non è piaciuta, ed infatti risiedeva sulla parte di foglio che ora vediamo strappata.
Ma la vera rivoluzione, degna di un applauso, è rappresentata dal testo scritto in bianco, difficilmente leggibile, che si può vedere nell’ingrandimento qui sotto.
“Non è vero, funziona gratis”
Cinque parole che cambiano completamente la prospettiva. La bilancia è sì guasta, ma nel modo sbagliato: chiunque può pesarsi senza mettere alcuna monetina. E funziona. Si è guastata nel peggiore dei modi: azzera i ricavi dei gestori, ed offre un servizio completo e gratuito agli utenti.
Non ci avevo mai pensato, a volte un’attrezzatura, da guasta, può funzionare meglio che da integra…