Ieri ho fatto una gita nel cuneese per visitare la mostra “L’enigma Escher” installata presso il Filatoio di Caraglio (CN).
Come ogni nerd che si rispetti, conoscevo già da tempo le principali opere di Escher, che è stato in grado di visualizzare concetti molto astratti (come l’infinito, la ricorsione, i limiti, l’autoreferenzialità) in forme graficamente accattivanti e decisamente ipnotizzanti.
Confesso che la visione dal vero, a grandezza naturale, è decisamente più appagante e completa rispetto alle riproduzioni su un libro od alle immagini viste su un PC. Impressionante la dimensione di “Metamorphosis II”, che occupa la larghezza di un’intera stanza. Ed il mio preferito continua ad essere “Relativity”.
La mostra è aperta fino a fine giugno, ne consiglio decisamente la visita, se passate da quelle parti.
Per completare la giornata, è anche visitabile il Filatoio, l’edificio che ospita la mostra, e che anticamente veniva utilizzato per creare il filo da seta a partire dai bozzoli dei bachi da seta coltivati in Piemonte. Impressionanti i macchinari ricostruiti fedelmente, al 98% in legno ed azionati ad energia idraulica, per la lavorazione del filato. Si vede un esempio dell’imponente macchina al lavoro in questo video, circa dal minuto 4:40.
Ed adesso mi è tornato un forte desiderio di rileggere l’epico “Gödel, Escher, Bach: An Eternal Golden Braid”: spolveriamolo per le vacanze estive.
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