Condivido un interessante articolo What has Twitter become? sul blog di O’Reilly.
Pare che recentemente Twitter stia giocando delle mosse per “chiudere” i propri dati, cercando di evitare la creazione di client indipendenti (ed imponendo quindi i usare i client da loro sviluppati), e restringendo o impedendo l’accesso agli stream di messaggi, anche a scopo di studio e ricerca.
Dobbiamo ricordarlo ogni volta che scriviamo una parola su un tool di tipo “sociale”: il nostro contenuto lo intendiamo rivolto alla nostra rete sociale, ma in realtà lo stiamo inserendo nei server di una ben precisa società. Che, se cambia idea, per qualsiasi motivo (di business, ovviamente) può decidere di restringere o impedire l’acceso a tale contenuto. Della serie, è bello finché dura.
A nessuno farebbe piacere lavorare per un datore di lavoro che cambi idea sul tuo contratto, unilateralmente. Eppure lo facciamo ogni volta che interagiamo con la “cloud” di servizi web. Anch’io, adesso, postando queste righe su Blogger.
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