Questa mattina ero a Milano per una breve riunione, in una zona abbastanza fuori mano della città (sud-est, a circa 2km dalla stazione di Rogoredo FS, dove si respira già aria di Linate).
Al mattino, per risparmiare tempo, ho preso un Taxi dalla Stazione Centrale. Al ritorno, per risparmiare soldi (braccino corto…), ho deciso di tornare in Metro (a Rogoredo passa la M3, si arriva in Centrale con una decina di fermate senza neppure cambiare… un percorso di tutta comodità).
Gentilmente, le persone che erano con me si sono offerte di darmi uno strappo fino alla stazione di Rogoredo. Fin qui nulla di strano. Finché non abbiamo scoperto che, dal punto in cui eravamo, ed a meno di fare lunghissime circumnavigazioni di nuove zone residenziali (dormitori), la strada più breve per arrivare alla stazione era sbarrata. Alle auto.
Poco male, ci saranno stati 200 metri da fare a piedi, in un passaggio pedonale che certamente non era bellissimo (si passava a fianco di una strada-maceria post-industriale, e poi in un budello delimitato da recinzioni di cantiere), ma alle ore 11 di mattino, in pieno sole, per un percorso di 3-4 minuti, mi è parso assolutamente fattibile, anzi preferibile rispetto al lungo giro in auto (che tra l’altro avrebbe fatto perdere tempo ai miei accompagnatori).
Non credo di sapervi descrivere l’incredulità (annessa a tentativi di dissuasione) nel cercare di convincermi a non percorrere il tratto a piedi, ed invece fare percorsi alternativi. Dopo aver ringraziato e salutato, mi sono ovviamente apprestato alla breve passeggiata.
In questo episodio specifico sicuramente i miei accompagnatori sono stati oltremodo cortesi, e li ringrazio per il pensiero, ma l’episodio in sé mi ha fatto riflettere.
La società in cui viviamo ci trasmette così tanto senso di insicurezza, da percepire come pericolose situazioni ed azioni assolutamente normali? Oppure l’abitudine a spostarsi in auto rende di per sé atipico un breve percorso a piedi, tanto da cercare di sottrarvisi, irrazionalmente?
Ed in ogni caso vi assicuro di avere camminato di più, un volta arrivato in Stazione Centrale, per riuscire a trovare una obliteratrice funzionante…
Nessun commento:
Posta un commento