Mettiamoci nei panni di un alieno che intende farsi un’idea dei modi di pensare nelle diverse nazioni del mondo. Per avere un buon quadro sul modo di ragionare “all’italiana” posso suggerirgli di atterrare di fronte al cantiere che presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino sta ristrutturando i locali in vista delle celebrazioni per Italia 150.
A pochi decimetri l’uno dall’altro, si trovano i due seguenti cartelli. Il primo, ripetuto più volte nella cartellonistica gigante stampata sulle transenne di delimitazione del cantiere. Il secondo, posticcio e volante, appeso al cancello di ingresso.
Dall’analisi e dal raffronto tra i due cartelli, il nostro osservatore alieno particolarmente attento ed intelligente può facilmente dedurre quanto segue:
- L’Italia deve essere una nazione piena di anziani, la cui principale occupazione è ovviamente la visita ai diversi cantieri disponibili in città
- L’anniversario dell’unità di Italia deve essere veramente poco sentito, visto che il vero Evento è il Cantiere, non il festeggiamento
- La celebrazione di Italia 150 è un evento di portata e rilevanza solo locali, visto che tutta la cartellonistica è in italiano
- Per qualche motivo il Cantiere Evento (chissà perché le maiuscole?) deve assolutamente essere visitato da molte persone, addirittura si ribadisce che è gratuito e che si potranno ottenere buoni sconto per l’ingresso alle mostre.
- Ogni volta che gli italiani si impegnano su una data (15 gennaio per l’inizio delle visite), succede che non riescono a rispettare l’impegno (infatti è stato necessario rimandare al 22), perché qualcuno ha scoperto che all’interno di un cantiere si effettuano delle “lavorazioni” (ma va’?)
- Non ci si vergogna di non rispettare le scadenze, ed in fondo si è convinti che i cartelli non li legga nessuno, visto che dopo oltre 3 settimane il secondo cartello non è ancora stato rimosso.
Caro alieno, direi che ci hai capiti. Ora fai un giro in qualche nazione realmente civilizzata, così ti disintossichi di questo senso di nausea da pressapochismo.
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