venerdì 21 dicembre 2012

Blackout improvviso dalle lunghe conseguenze

Recentemente sono stato a Bologna, pernottando in un piccolo ed essenziale hotel.

Come spesso accade in Italia, nella struttura non vi era un servizio di Wi-Fi utilizzabile. Neppure a pagamento (altra brutta abitudine italiana): non vi era proprio.

Ed ovviamente sul sito dell’hotel la cosa non è detta chiaramente… si parla in modo ambivalente di connessione internet veloce in camera, ma non si capisce a cosa si riferisca.

Non è grave, ciascun albergatore si regola come crede. Ma essere presi in giro dà un po’ fastidio, visto questo cartello in bella vista sul bancone della reception.

causa improvviso blackout elettrico, la rete wi fi non è disponibile, ci scusiamo per il disagio

Il cartello recita che la rete wi fi non è disponibile a causa di un improvviso blackout elettrico.

Ma di cosa?

In tutto l’hotel la corrente c’è (ascensori, camere, luci, … funzionano a dovere). Ed un blackout, anche se improvviso, dura poco… e quando termina, tutto riprende a funzionare. Eh già, anche gli access point wi-fi riprendono a funzionare.

E non ditemi che è successo qualche guasto proprio pochi minuti fa, che non è stato ancora possibile riparare (ciò lascerebbe intendere l’«improvviso» nel testo): avete avuto tutto il tempo di preparare il cartello, che ha tutta l’aria di essere lì in permanenza…

Evidentemente, la relatività ristretta ci ha giocato uno scherzetto: la velocità della luce, per l’energia elettrica, viaggia molto più velocemente delle onde Wi-Fi…

mercoledì 19 dicembre 2012

Rete a singhiozzo sulle frecce

Uno dei servizi più sbandierati delle “frecce” di Trenitalia, ed in particolare del Frecciarossa, è la disponibilità di collegamento Internet gratuito a bordo.

Ovviamente riuscire ad accedere è già di per sé un piccolo calvario di (non)usabilità, ma alla fine il Wi-Fi si connette. Non è particolarmente veloce, ma per essere gratuito è accettabile.

Tranne ogni tanto: a quanto pare le gallerie, la velocità eccessiva, l’attraversamento di zone scarsamente popolate, e qualche altro fattore casuale, fanno sì che il collegamento sia abbastanza instabile ed intermittente.

E fin qui nulla di male: l’intera rete Internet è stata progettata su criteri di ridondanza, per cui una breve interruzione di connettività non è mai catastrofica (anche se i sedicenti sviluppatori web 2.0 se ne “dimenticano”, quando danno per scontato che una chiamata Ajax risponda sempre, e sempre velocemente).

Anche qui, però Trenitalia ci ha messo del suo.

Anziché permettere ad una perdita di connettività di comportarsi normalmente, invece, ti re-dirigono su una loro pagina di errore (che ovviamente non è particolarmente più esplicativa di ciò che ti avrebbe scritto il browser).

Tale pagina si rinfresca periodicamente, ed alla ripresa della connessione, si trasforma in quella sottostante. In un italiano un po’ zoppicante, ci informa che cliccando “qui” potremo riprendere la navigazione.

A parte il fatto che speravo che i link con scritto “qui” fossero scomparsi da almeno 10 anni (sono uno dei più diffusi errori di usabilità, sono proibiti dalle norme sull’accessibilità, e sono controproducenti per la search engine optimization), la cosa triste è che il link non porta alla pagina che si stava cercando di raggiungere quando è mancata la connettività. No, porta alla pagina iniziale del servizio, quella con tutte le promozioni ed auto incensazioni di quantèbbellalafrecciarossa.

Istruzioni per l’uso: mai cliccare su “qui”, una bella pressione sul “back” è molto meglio.

Gentile Cliente Le comunichiamo che il collegamento alla rete è stato ripristinato e può riprendere la navigazione cliccando qui.

lunedì 17 dicembre 2012

Spammer #FAIL

È noto a tutti che nel gergo Internet si indica con FAIL un’azione il cui risultato è l’opposto dello sperato, di solito del tutto controproducente per chi l’ha compiuta.

E gli spammer, nella loro perniciosa quanto penosa opera alla cattura di brandelli di dati personali da rivendere, ci cascano più spesso di quanto vorrebbero.

Fa sorridere quest’ultima, giunta oggi, che cerca di convincermi a cliccare su un link perché avrei esaurito la mia quota… che invece gmail mostra chiaramente in fondo alla pagina. Mi fanno quasi pena… quasi quasi clicco sul link per fornire la conferma che l’indirizzo a cui l’hanno mandato è realmente valido.

Comunque complimenti al traduttore automatico, questa volta il messaggio è «quasi» in italiano (ricevo talvolta mail più sgrammaticate di questa).

La tua quota posta web ha superato la quota (sic!)