giovedì 22 settembre 2011

The Orion Belt, Italy

Ho visto cose(1) che voi europei, che voi statunitensi, che voi dei paesi civilizzati non potete nemmeno immaginare.

Ho visto un ufficio postale aprire con 2 sportelli su 3 non operativi perché i PC non partivano; su quello che è partito non funzionava il POS. Ho visto gli impiegati postali iniziare a preoccuparsi dopo 20 minuti. Ho visto persone in coda, rassegnate, visto che anche l'erogatore di ticket per le prenotazioni non funzionava. Ho visto riavviare i PC come se fosse un rito propiziatorio. Ho visto telefonare al servizio di assistenza tecnica, che ha risposto che avrebbe prontamente informato il servizio di assistenza tecnica (nazionale). Ho visto impiegati telefonare all'amico che lavora per la ditta locale, che tanto sicuramente verrà chiamata dal servizio di assistenza tecnica nazionale, per anticipargli la chiamata e chiedere che un intervento immediato, in attesa che la comunicazione ufficiale arrivi.

Ho visto studenti che, alla fine della seconda settimana di scuola elementare, non hanno ancora tutti i libri di testo. Ho visto studenti per cui il non avere ancora i libri non è poi così grave, visto che mancano le maestre. Ho visto maestre arrivare dopo due settimane, sapendo che rimarranno solo per due mesi.

Ho visto l'università italiana prima in classifica che, ad una settimana dell'inizio del semestre, non aveva ancora pubblicato gli orari delle lezioni.

Ho visto un tecnico perdere 3 ore per cambiare un pezzo da 10 euro ad un portoncino blindato. Ho visto che alla fine non l'ha riparato perché il pezzo era difettoso alla fonte. Ed ho visto perché le aziende italiane, credendo di risparmiare sulla qualità, in realtà ci perdono sul personale e sul mercato.

Ho visto pendolari lottare per avere dei treni, piuttosto che compagnie ferroviarie lottare per avere dei clienti fedeli come solo i pendolari possono essere.

Mi sono visto attirare da un libro su uno scaffale, che prometteva di svelare i trucchi per non essere ingannati dal marketing. E quel libro, e quello scaffale, erano parte stessa del marketing. E mi sono visto acquistare quel libro e portarlo a casa.

Ho visto colleghi che ricevono ottime offerte di lavoro dall'estero, senza conoscenze e senza inviare curriculum, grazie ai propri titoli e pubblicazioni. Ho visto gli stessi colleghi essere rifiutati e bistrattati nei concorsi nazionali per un posto alla metà dello stipendio.

Ho visto l'IVA aumentare dell'1% ed i prezzi arrotondarsi all'euro superiore. Ho sentito che questo dovrebbe aumentare i consumi e ridurre l'evasione fiscale.

Ho visto avvisi sui diari scolastici dei figli, in cui si chiede di portare a scuola le cose più strane ed improbabili. Gli oggetti sono sempre diversi, ma la postilla è sempre "possibilmente per domani". Ed ho visto genitori sclerare per partecipare alla caccia al tesoro a tempo.

Ho visto offerte di lavoro per lavori anonimi, sostituibili e noiosi ma ben retribuiti. Ho visto offerte molto minori, alla stessa persona, per lavori innovativi, insostituibili ed interessanti. Ed ho percepito confusione e indecisione.

Ho visto una società di rating dire a proposito delle prospettive di sviluppo di una nazione ciò che ormai tutti sanno da anni. Ho visto persone agitarsi perché le società di rating iniziano a dire ciò che tutti sanno da anni.

Ho visto tutto solo nell'ultima settimana. Direi che ho visto troppo.

(1) Eterna riconoscenza a Philip K. Dick per il meme "ho visto cose" (I've seen things), tratto dal romanzo Do Androids Dream of Electric Sheep?

[P.S. prima che qualcuno dubiti: tutti fatti vissuti realmente in prima persona]

domenica 18 settembre 2011

Sempre per problemi tecnici…

Sempre alla ricerca di nuovi metodi per spillarci soldi facilitare i pagamenti aumentando la sicurezza, nei supermercati Coop è da poco iniziata la promozione di una carta denominata “Ri-Money” (tanto per non sbagliare, scritta anche ri_MONEY oppure ri-money, sempre sul sito e-Coop).

Non è certo una novità, è una normalissima carta prepagata legata al circuito Visa Electron, colorata con il branding Coop e con qualche agevolazione per i soci Coop.

Io continuo ad avere disgusto per tutte le iniziative prepagate, in quanto se ti dò dei soldi in anticipo, mi aspetto almeno uno sconto, e non un costo di ricarica o di abbonamento. Ma non divaghiamo.

La cosa interessante invece è che, dopo pochi giorni dall’inizio della promozione, la vendita della stessa carta è stata sospesa a data da destinarsi, per non meglio precisati “problemi tecnici”. Vedasi volantino.

Comunicazione Importante: si comunica che a causa di problemi tecnici verrà momentaneamente sospesa la vendita delle carte Ri-Money

E ci risiamo. Ricordiamo il recente caos alle Poste Italiane a causa di una migrazione ad un nuovo sistema informativo, oppure inspiegabili blocchi dei treni regionali, delle metropolitane, degli svincoli autostradali, …

È sufficiente una rapida ricerca su Google News per notare quanti disservizi siano sbrigativamente liquidati come problemi tecnici. Sarà che gli utenti sono stati abituati al “prova a riavviare”, ma io non ci sto.

I problemi tecnici non si generano da soli, non sono creati da interferenze cosmiche. I problemi tecnici sono dovuti ad errori di progettazione, mancata manutenzione, oppure scelte economico-progettuali che hanno portato a prodotti che al loro interno contengono criticità.

Smettiamola di nasconderci dietro misere scuse e giustificazioni che non sarebbero accettate neppure alla scuola materna, e proviamo qualche volta a costruire dei sistemi e dei prodotti che funzionino bene. Ed esserne fieri. Una volta era questa la definizione che si attribuivano gli ingegneri.

lunedì 12 settembre 2011

La Metro a Porta Susa

Molto è stato scritto sull’apertura della stazione della metropolitana torinese a Porta Susa, dagli articoli ufficiali incensatori, alle contestazioni in merito alle autorità presenti.

In effetti l’architettura della nuova stazione è decisamente piacevole (superando il disagio dovuto al fatto di vederla praticamente vuota), e sa molto di uno di quegli esperimenti sulle biosfere indipendenti, con la sua cupola a vetri. Cupola che, immagino, sarà un delirio dal punto di vista energetico: effetto serra d’estate, con conseguente effetto di moltiplicazione dell’afa, e parete frigo d’inverno, in cui se va bene si riesce a pareggiare la temperatura esterna. O spenderanno ingenti quantità di energia per raffrescare e riscaldare, oppure è l’ennesima occasione persa nella costruzione di edifici energeticamente efficienti… e pensare che costruendo ex-novo non sarebbe così difficile.

Ma intendo parlare di un aspetto che mi tormenta maggiormente: la comunicazione. Tutti ormai sanno che la segnaletica interna era carente e fuorviante, tanto da causare smarrimento dei viaggiatori occasionali (testimoniabile quotidianamente), diverse lamentele su Specchio dei Tempi, nonché addirittura sopralluoghi dell’assessore Bonino.

Con l’apertura del collegamento Stazione FS – Stazione Metro, ovviamente, la cartellonistica interna è stata modificata. Devo dire che, rispetto alla versione precedente, la segnaletica attuale è decisamente più chiara, e vi è un maggiore numero di cartelli.

Cartello Metro a sinistraCartello Stazione a destra

Cartello Stazione avantiCartello Stazione torna indietro

Finalmente risulta chiaro che per andare verso la Metro devi uscire dal sovrappassaggio A, mentre per tutto il resto dal D. Sono anche scomparse le frasi in burocratese. Addirittura le lettere A e D sono blu su sfondo bianco rotondo, che magicamente coincide con la stessa simbologia utilizzata nei sovrappassaggi stessi. Quale miracolo di coerenza….!

L’unico aspetto incerto sono i rettangoli di colore arancione che fanno da sfondo al cartello. A prima vista sembra uno cerca di correlarli con le scritte soprastanti, ma non ha senso. Allora si convince che hanno il semplice ruolo di sfondo (o wallpaper). Solo che non si capisce che cosa siano. Solo chi ha un forte allenamento può riconoscere (forse… non lo so…) la schematizzazione della struttura (in profilo, credo) della nuova stazione. Mah, è talmente poco chiaro, poco informativo, e tutto sommato inutile, che potevano francamente evitarlo. Ed avrebbero anche evitato l’impressione di avere ri-utilizzato dei cartelli esistenti, cancellando malamente un disegno precedente…

domenica 11 settembre 2011

Bancomat esplosivo?

Bancomat

Una normalissima giornata in cui ti fermi al primo Bancomat disponibile per prendere un po’ di contante (chissà perché finisce sempre così in fretta).

Il mio è un conto on-line e, non disponendo di sportelli fisici, la banca non fa pagare le commissioni per il prelievo da qualsiasi bancomat di qualsiasi banca, ragion per cui mi fermo spesso al primo che capita, senza farci molta attenzione.

È la prima volta però che mi imbatto in un avvertimento minacciosissimo. Lo si vede nella parte superiore della foto, sopra al display. Per comodità ecco un’immagine ingrandita…

Non introdurre gas

Ma certo, ingenuo io a non averci mai pensato, nei bancomat normalmente si cerca di introdurre gas. Quale gas, non importa, vanno bene tutti. Meglio se provi con la bombola da 20 litri intera. A patto di trovare una fessura adeguata.

Ma invece, se lo introduci, che cosa succede? Si ubriaca di gas esilarante e ti dà tutti i soldi? Si arrabbia fino all’incandescenza ed esplode? Si alleggerisce troppo e l’intera banca si solleva come la casa di UP?

venerdì 2 settembre 2011

Esiste ancora!

After EightAl solo pronunciare il nome suscitano un misto di acquolina e di nostalgia. Soprattutto perché saranno 20 anni che non ne incontravo più uno (in Italia pare siano distribuiti da Nestlé –purtroppo–, ma non particolarmente pubblicizzati né presenti in molti punti vendita).
Qualcuno avrà forse riconosciuto il logo riportato nella figura: si tratta dei mitici e storici After Eight, la cui ricetta quasi-invariata risale agli anni ’60, e che ho piacevolmente riscoperto in un recente viaggio in UK.
Ricordarsi di cercarne una confezione, alla prossima spesa! Buona acquolina a tutti…