La reazione è scontata: sostituiamo i componenti più vecchi (quando un Access Point Wi-Fi o un router ADSL superano i 5/6, oltre a non essere più aggiornati con le attuali velocità di trasferimento dati, è possibile che inizino a mostrare segni di vecchiaia). Soprattutto se non erano componenti di marca primaria.
Cambiamo l'Access Point. I malfunzionamenti non si risolvono, anzi forse peggiorano leggermente. Allora cambiamo anche il router ADSL. Stessa solfa. Un vecchio switch Ethernet 10/100, collegato al ruoter, può cedere il passo ad un nuovo switch Gigabit. Ed i problemi peggiorano.
Ed è a questo punto (cioè poco prima di iniziare a sbattere la testa contro il muro), che ti ricordi della mitica legge di Pournelle.
I più maturi (cioè anziani) nel mondo dell'informatica se lo ricorderanno: la mitica rivista BYTE è stato un punto di riferimento per circa 20 anni. La più seria rivista di informatica, che univa all'aspetto commerciale (presentazioni di nuovi prodotti, cosa che fanno tuttora le riviste) anche quello tecnologico (con articoli di approfondimento, tecnicamente corretti ma alla portata di tutti) e quello critico (con prove approfondite dei prodotti, soprattutto hardware). Se eri fortunato potevi trovarla in qualche edicola ben fornita (che di solito ne aveva una copia, quindi dovevi arrivare per primo). Oppure potevi abbonarti e fartela spedire direttamente dagli USA (taciamo sui costi di spedizione). [Nota: molti numeri di Byte sono stati scansiti e caricati sull'Internet Archive]
Nelle sue sperimentazioni, Pournelle aveva coniato la sua famosa legge: «Check the cables, first». Stava ad indicare che il 90% dei problemi nasce spesso da problemi di connessione (connettori, cavi, contatti) di scarsa qualità o non perfettamente collegati.
Una delle rubriche fisse di byte era "Chaos Manor" (e prima ancora "The User's Column"), in cui Jerry Pournelle (noto come scrittore e giornalista) raccontava le proprie personali vicissitudini con l'informatica, da utente avanzato ma non esperto, alle prese con le nuove uscite hardware e software. Con tono ironico (e talvolta saccente), aiutava a vedere l'altra faccia dell'informatica, ossia le difficoltà di comprensione, gestione e manutenzione, che spesso rischiano di portare via più tempo rispetto al reale utilizzo dei sistemi informatici.
L'applicazione della legge di Pournelle ha dato risultati insperati. Ho scoperto che stavo usando cavi Etnernet "di recupero", alcuni di categoria 5 (anziché 5E, necessaria per le velocità superiori ai 100 Mbps), alcuni addirittura senza categoria marchiata, parecchi con connettori "ballerini" o crimpati male. Risultato: buttati via i cavi inaffidabili, acquistati una decina di cavi Ethernet nuovi. Addirittura un paio di prese Ethernet cablate non erano correttamente connesse (contatti incerti) e le ho dovute ri-crimpare (imparando come si fa su YouTube, ovviamente).
Con il senno di poi, si spiega anche perché i problemi tendessero ad aumentare aggiornando l'hardware: se un cavo (o connettore) regge "abbastanza bene" a 100 Mbps, nel momento in cui entrambi i capi (lo switch, il router, il PC, ...) cercano di comunicare a 1 Gbps, i difetti di connessione rendono impossibile la comunicazione, causando pacchetti persi, o periodicamente il reset dell'interfaccia di rete e/o dello switch, fino ad arrivare ad alcuni switch che si auto-disabilitano per i troppi errori.
Ora che i problemi indoor sono risolti (fino alla prossima disavventura, ovviamente), le difficoltà rimanenti sono e continuano ad essere quelle dovute alla penosa qualità della ADSL che Tim riesce a portarmi in casa. Ma questa è un'altra storia.