giovedì 30 giugno 2016

Un'estate calda

No, non parlo delle temperature estive, quelle è scontato che siano alte. Parlo delle serie TV che bisogna seguire in questo trimestre giugno-agosto. Quando aspetti da mesi la ripresa di alcune serie, e ti accorgi che riprendono tutte insieme, scatta il panico da telecomando...
Parlo di:

  • 12 Monkeys, di cui si sta concludendo la seconda stagione, con un finalone diviso sulle ultime 3 puntate. La prima serie era fenomenale, soprattutto in quanto a cura della coerenza e della timeline, oltre che della suspence. La seconda serie mi pare inferiore (il plot principale non mi convince troppo), ma comunque molto godibile.
  • Person of Interest, si è conclusa la quinta ed ultima stagione (mannaggia, ancora tutta da guardare!). È un po' ripetitiva, ma i commenti sull'ultima stagione sono tutti favorevoli, quindi vale la pena guardarla.
  • Dark Matter: la seconda stagione inizia il primo luglio, le antenne sono già puntate. Aspettative molto alte, la prima stagione era un continuo susseguirsi di colpi di scena e ribaltamenti.
  • Mr. Robot: grande cult per tutti i nerd che si rispettino, scava tra il mondo degli hacker, quello delle multinazionali, e della paranoia psicopatica. Un po' come la vita d'ogni giorno. Ottima prima stagione (il colpo di scena finale non me l'aspettavo, è da guardare due volte, prima e dopo la rivelazione). La seconda stagione inizierà il 13/07.
  • Halt and Catch Fire, ambientata negli anni '80, tra le startup che stavano creando il mondo e le tecnologie del personal computing. La terza stagione inizia il 9 agosto 2016. Nel cercare la data esatta mi sono accorto di una tragedia: non ho mai visto la seconda stagione, ed ora sta per cominciare la terza? Occorre riparare al più presto.
  • Per rimanere in tema startupparo, ma ambientato ai tempi nostri, non dimentichiamo Silicon Valley, la cui terza stagione è finita in questa settimana. Personalmente mi entusiasma di meno, l'impostazione è più banale e punta più a sfruttare i cliché più che a costruire una storia ricca.
  • Fortunatamente abbiamo più tempo per la seconda stagione di The Expanse, fino a luglio 2017. Nel frattempo si può recuperare leggendo i romanzi di James S. A. Corey da cui è tratta la serie.
  • Per chi se lo fosse perso, invece, obbligatorio 11.22.63, anche questo concluso da poco. Sia la serie TV, sia il libro. Obbligatori entrambi, guardate che interrogo.

Se vi piacciono questi generi, non perdetevele! E non mancate si segnalarmi suggerimenti per le serie interessanti che mi sono sicuramente perso.
Ed ovviamente non ci sono speranze che questi grandi show (rivolti, forse, ad un pubblico di nicchia a cui appartengo?) possano finire sulle reti principali italiane.

lunedì 27 giugno 2016

Piccola Odissea digitale nei libri

I libri scolastici sono una delle cose più difficili da acquistare. A volte vengono segnalati dai docenti dei testi non ancora disponibili sul mercato. Quasi sempre le librerie non li hanno in giacenza, e devono ordinarli. Molti dei negozi on-line non trattano la categoria dei libri scolastici, e quando lo fanno i tempi di spedizione e di consegna non sono quasi mai garantiti.
La salvezza, spesso è andare alla fonte, al sito dell'editore, ed acquistare da lì. È ciò che ho provato a fare oggi con un testo si Simone Scuola Editore.
Nell'ordine, le disavventure sono state:

  1. Cliccando su "Acquista cartaceo" (l'equivalente di "Aggiungi al carrello", ma usare l'etichetta universalmente nota sembrava troppo banale), il sito non funziona, e visualizza il testo di un errore PHP (sì, il testo dell'errore all'interno dell'HTML della pagina -- si trattava di un errore di sintassi). Questo succedeva ieri sera, ed anche stamattina.
  2. Oggi cerco gli indirizzi di contatto dell'editore, e scrivo loro una mail spiegando l'accaduto, e dicendo che sono intenzionato ad acquistare il libro, ma non ci riesco. Ovviamente nessun utente del sito riesce ad acquistare nessun libro, visto l'errore presente.
  3. In giornata ricevo una mail di risposta. Anzi no, non un vero "reply" al mio messaggio. Ricevo una mail da un utente di gmail.com, con oggetto vuoto, che senza citare la mia richiesta né il nome dell'editore, mi rassicura dicendo che ci sono degli interventi in corso (in produzione, dove sennò?), e che ora posso procedere all'acquisto.
  4. Torno sul sito, e finalmente il bottone funziona. Forse. Un po'. Il bottone "Acquista cartaceo", infatti fa comparire sulla destra un riepilogo del carrello, con un ulteriore bottone per procedere all'acquisto. Da notare che non c'è alcun modo per andare al carrello, se non cliccando su "Acquista" (e quindi duplicando l'acquisto richiesto. Duplicando la riga, e non aumentando la quantità, tanto le primary key non le hanno ancora inventate).
  5. Volendo confermare l'acquisto, vengo portato ad un sito diverso (quello principale dell'editore), il quale mi richiede una serie di dati (nome, indirizzo, codice fiscale, ecc.). Ovviamente il mio sesto senso mi ha impedito di inserire i miei dati di carta di credito in un sito così farraginoso, per cui ho optato per il pagamento via PayPal. Cioè, avrei optato.
  6. Dico "avrei" perché, giunti alla conferma, ho notato che il costo totale era pari alle sole spese di spedizione. Come, il libro è gratis? No, il libro proprio non c'è. Il carrello era vuoto, inesistente, con zero elementi. Più le spese di spedizione (si sa, il vuoto è difficile da trasportare). Ferma tutto.
  7. Riprovo tutto il processo più volte (con il "carrello" del primo sito che si riempie di copie dello stesso libro, ed il "carrello" del secondo sito che rimane imperterritamente vuoto). Niente. Il contenuto del carrello non si trasferisce.
Quando è troppo è troppo. Domani faccio un salto nella libreria vicino a casa. Risparmierò anche le spese di spedizione (tanto il prezzo di copertina è uguale).
E quando mi parlano di digital divide, devo ricordarmi che si tratta di cultura, capacità imprenditoriale, comprensione dei problemi, corretta implementazione, ecc ecc, e quasi per nulla di capacità di banda.

mercoledì 1 giugno 2016

Numeri, non aggettivi

Seppur con un certo ritardo, riprendo la segnalazione della notizia della morte di Davic MacKay, di cui una breve biografia è stata pubblicata su Facebook in questo post del gruppo "Italia Unita per la Scienza". Una delle affermazioni più citate e più forti di David è quella che accompagna (in apertura, ed anche nelle conclusioni) il suo studio sul clima e sull'energia: "Qualsiasi discussione sensata sull’energia richiede numeri, non aggettivi."

Avevo conosciuto David MacKay anni fa, nel progetto europeo COGAIN. All'epoca non si occupava ancora di tematiche ambientali, ma era evidente dal suo modo di agire e di parlare come fosse una persona amante dell'oggettività dei fatti e della forza della statistica e della teoria dell'informazione nel condurre scelte razionali.
Nel progetto COGAIN, ci aveva presentato il suo progetto Dasher (http://www.inference.phy.cam.ac.uk/dasher/), un approccio terribilmente innovativo alla possibilità di scrivere (comporre testo) da parte di utenti con disabilità motorie. Mi ricordo ancora la sua "demo" nella quale riusciva a scrivere, con una notevole velocità, delle frasi sul suo PC semplicemente "respirando".
Dal gruppo di David, è anche nato il progetto Nomon (http://www.inference.phy.cam.ac.uk/nomon/), un diverso approccio alla scrittura accessibile, sembre basato sulla statistica. Nella sua tesi di dottorato Sebastián Aced ha utilizzato Nomon come spunto di partenza per realizzare dei videogiochi accessibili sviluppando la libreria GNomon (http://elite.polito.it/…/research-topi…/266-accessible-games).

Ovviamente, ora non potrò fare a meno di andarmi a studiare i suoi studi sul clima e sull'energia. Potete trovare on-line, scaricabile gratuitamente e tradotto in molte lingue, il suo testo "Sustainable Energy – without the hot air", ossia "Energia Sostenibile - senza aria fritta". Sono 383 pagine dense di dati, affermazioni, ragionamenti e conclusioni spesso contrarie al senso comune ed a ciò che i governi ed i media ci "insegnano" a proposito dell'energia. Attenzione: non si tratta di un libro complottista fuffaro con conclusioni ad minchiam. Si tratta di un libro di scienza, lucido e razionale. E può essere scomodo come solo la lucidità e la razionalità, accompagnate dai dati, possono essere. Consiglio a tutti la lettura (a piccole dosi, ovviamente), o quantomeno lo studio della sintesi breve di 10 pagine (anche in italiano).

Mi unisco incondizionatamente al suo credo: "numeri, non aggettivi". Sogno un mondo in cui questo metodo di lavoro sia applicato a tutti i campi del sapere e della società.

Nota: reposted (extended) from Facebook