mercoledì 10 settembre 2014

Per equità e reciprocità

La terza legge di Newton, in una versione adattata e rivista al pressapochismo moderno, recita che ogni cazzata fatta ne genera un’altra uguale e contraria.

Applicando questa legge all’ultimo post sugli occhiali, dove ci siamo scontrati con una traduzione italiana traballante, dovremo necessariamente trovare una traduzione uguale e contraria. Uguale nel senso di ugualmente terrificante. Contraria nel senso che questa volta saranno gli italiani ad avere tradotto un messaggio in una lingua estera. Diciamo una lingua facile, ben conosciuta: l’inglese.

Information: we advise all passenger to validate your ticket, in the green machine, before leaving.

Ovviamente è lodevolissimo l’impegno degli impiegati ferroviari nel cercare di aiutare gli stranieri a districarsi tra la giungla di macchinette, emettitrici, bollatrici, cambiamonete, e chipiùneha. Ma sarebbe stato semplice fermare uno di questi stranieri, magari madrelingua, e chiedere: «si capisce?»

lunedì 8 settembre 2014

Il tuo occhiale perde bicchieri

Quest’estate non è stata particolarmente calda, quindi non può essere il caldo eccessivo ad avermi dato alla testa, facendomi scrivere un titolo senza senso per questo post.

Il tutto deriva da un esilarante (o tragico) errore di traduzione che ho trovato sull’annuncio di richiamo di un prodotto (occhiali da sole per bambini)

2014-08-29 22_04_21-Richiamo prodotto Decathlon

Poiché il testo è difficile da leggere, lo riporto qui sotto (grassetto mio per evidenziare gli strafalcioni). Non rispondo di parti del corpo che vi dovessero cascare durante la lettura.

Richiamo prodotto

Vi invitiamo a riportare in negozio i lunettesde sole bambino della marca ORAO inserisco in campionario BEARO 0 0-2 blu / rosa / minima / arancioni (numeri vari inutili) acquistate tra il 1 Marzo ed i Giugni2014. Abbiamo scoperto una mancanza di solidità sugli occhiali.All’epoca di certe manipolazioni, un bicchiere può staccarsi dalla montatura, col rischio di essere messo nella bocca.

Sapere ne di più.

E chiamare un traduttore vero, anziché un surrogato ritardato di Google Translate? O forse sarebbe più adeguato un esorcista, visto il concentrato di orrori?

venerdì 5 settembre 2014

Informatica paranormale

L’informatica è una disciplina molto particolare.

A cavallo tra la scienza e l’ingegneria, tra l’industriale e l’artistico, in realtà ha permesso all’umanità di costruire i sistemi più complessi esistenti al mondo. Non vi è alcun altro tipo di manufatto (grattacieli, centrali atomiche, stazioni spaziali, scegliete voi) che raggiunga la complessità di un sistema informatico.

Ed una scienza tanto avanzata, ovviamente rischia di essere confusa con la magia (parafrasando la citazione del grande A.C. Clarke).

Questo deve avere pensato l’algoritmo di “ad targeting” che ha scelto i link pubblicitari da inserire in una pagina che stavo visitando: tra i “Tech Jobs” proposti, il primo in assoluto è relativo al ruolo di “Cartomante esperta”.

2014-08-21 Tech Jobs Cartomante Esperta

lunedì 1 settembre 2014

Conversazioni all’acqua fresca

Il titolo è da intendersi letteralmente: parliamo di conversazioni che si svolgono presso i distributori pubblici di acqua (ufficialmente dette “punto acqua” o “punto smat”, o ancora “punto acqua smat”, a seconda dei documenti che leggete). Volgarmente detta “la casetta dell’acqua”.

Punto Acqua Smat

L’esperienza di andare a prelevare l’acqua è molto socializzante: si incontrano sempre persone diverse, tutte del paese o del circondario, e nell’attesa inevitabilmente si scambiano quattro parole. O solamente si osservano i comportamenti altrui e se ne origliano le conversazioni.

Una conversazione mi è rimasta particolarmente impressa.

Chi non conoscesse le casette, sappia che vi è un erogatore (rubinetto) di acqua gassata e refrigerata (di solito a pagamento, 0,05 € per 1,5 litri) e due erogatori di acqua naturale (gratuita): uno a temperatura ambiente ed uno refrigerato.

acqua naturale (1)

Di fronte a questi due erogatori, una signora parlava con un’amica, e la discussione verteva sulle etichette: a sinistra “Acqua naturale”, a destra “Acqua naturale refrigerata”.

Stralcio di conversazione:

  • Signora 1: “Chissà che differenza c’è tra le due acque”
  • Signora 2: “Non so, ma io prendo sempre quella refrigerata”
  • S1: “E perché?”
  • S2: “Mio figlio vuole solo quella”.

Non so da che parte cominciare. Se dal significato della parola “refrigerata”, che evidentemente è troppo astruso. Se dal figlio, che non credo che decida di bere 6 litri d’acqua appena ricevuti, e quindi necessariamente l’acqua refrigerata tornerà a temperatura ambiente. Se da entrambi, che non pensano che il frigorifero di casa possa refrigerare l’acqua in ugual modo. O se dalla madre, che supinamente asseconda un capriccio del figlio senza comprenderlo né condividerlo (e dall’età di S2, direi che il figlio poteva essere maggiorenne o giù di lì).

Per evitare dubbi, io ho prelevato acqua gasata.