Ogni anno arriva. Il tuo fedele abbonamento annuale ai mezzi pubblici (io uso un Formula 5, treno più rete urbana) scade, e lo devi rinnovare.
Ti predisponi psicologicamente per la coda (*) di 30 persone presso il punto GTT di Porta Nuova (ma in realtà erano meno, a quando pare molti stampano il bigliettino e poi se ne vanno…), e ti prepari a pagare in anticipo il prossimo anno di transumanze ed odissee.
Lo sai che i prezzi erano aumentati, in Febbraio 2012 sono state riviste tutte le tariffe (ma tu, con l’abbonamento valido fino ad Ottobre, sghignazzavi beato).
Ti vai anche a rileggere il comunicato stampa della GTT, che parla ottimisticamente di «abbonamenti, i cui incrementi sono molto contenuti» e cita, vantandosene, un «aumento inferiore al 7%».
A parte che 7% è ben al di sopra del tasso di inflazione, ed ancor di più alla rivalutazione dello stipendio di qualunque essere mortale (escluse caste). Vabbé.
Comunque a me qualche calcolo non torna. Fate voi i conti, ma a me da €558 ad €612 risulta un aumento del +9,68%. Quasi 10% in un anno. Ti consoli solamente pensando che la benzina, nel frattempo, è aumentata di più.
Di sicuro, a me, i conti non tornano. Di sicuro, a loro, sì.
(*) via twitter, il servizio clienti GTT mi ha informato che è possibile anche ordinare l’abbonamento annuale via internet, con consegna a domicilio. Buono a sapersi, per l’anno prossimo.